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Cronaca Canicattì

Incendio Bar Tiffany a Canicattì, fermato il presunto autore

L'uomo è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza del bar e da quelle degli esercizi commerciali vicini. E' stato tradotto nel carcere di contrada Petrusa

Era stata una chiamata al 112 ad avvertire i carabinieri di un incendio in un bar del centro di Canicattì. Era il "Bar Tiffany" di corso Umberto, che a seguito dell'incendio ha subito ingenti danni sia nella parte esterna che al suo interno, tanto da impegnare per diverso tempo una squadra dei vigili del fuoco. 

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Oggi l'autore di quel rogo ha un nome: i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Canicattì, coordinati dal sostituto procuratore Matteo Delpini della Procura di Agrigento, hanno infatti sottoposto a fermo Gian Piero Lo Giudice, 38enne canicattinese, già noto alle forze dell'ordine.

Sin dai primi momenti passi delle indagini, i carabinieri - sulla scorta degli accertamenti tecnici eseguiti sul posto - hanno indirizzato i loro LO GIUDICE GIAN PIEROsospetti su quello che sarebbe potuto essere l'autore del crimine. Gli investigatori hanno visionato le registrazioni dei sistemi di videosorveglianza di numerosi negozi della zona, nonché quello esistente, evidentemente all’insaputa del fermato, nello stesso "Bar Tiffany".

Nel corso delle verifiche, gli inquirenti hanno anche verificato che prima di appiccare l’incendio, l’uomo si era appropriato di 300 euro dalla cassa del bar e, dopo aver forzato due slot machine, aveva trafugato ulteriori 500 euro. Le ipotesi di reato nei confronti del 38enne, quindi, sono quelle di incendio doloso e furto aggravato.

L'autorità giudiziaria, ritenendo validi gli indizi di colpevolezza raccolti dai militari, ha  convalidato il fermo, disponendo la permanenza di Lo Giudice nel carcere di contrada "Petrusa" di Agrigento.

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