"Incendio auto di un avvocato, furti e indebito utilizzo di carta di pagamenti": 4 arresti
I carabinieri hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare - di cui una in carcere e tre ai domiciliari - a due uomini ed altrettante donne residenti a Canicattì. Determinanti i sistemi di videosorveglianza e le intercettazioni
Sarebbe stato "incastrato" dalle telecamere. Le attività di intercettazione hanno permesso poi di individuare - i reati vengono contestati a vario titolo - gli autori di due episodi di furto verificatisi a Serradifalco e di un episodio di indebito utilizzo di carta di pagamento avvenuto a Canicattì. Sono 4 le persone per le quali il gip del tribunale di Caltanissetta ha firmato altrettante ordinanze di custodia cautelare. Misure - una in carcere e tre ai domiciliari - che sono state eseguite dai carabinieri della compagnia di Caltanissetta.
Misure che sono state firmate dopo una complessa ed articolata azione investigativa condotta dalla sezione Operativa del nucleo Operativo e Radiomobile, sotto l’egida della Procura. I reati contestati, appunto a vario titolo, sono: incendio in concorso, furti aggravati continuati in concorso, violazione di domicilio e l’indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento. L'inchiesta ha avuto inizio dopo l’incendio di due autovetture e dell’abitazione di contrada Perito a Serradifalco, appartenenti ad un avvocato del foro di Caltanissetta. In quella circostanza venne completamente distrutta l’autovettura Peugeot 3008 di proprietà della famiglia del legale. Le fiamme propagatesi hanno coinvolsero anche una tettoia in legno sotto la quale si trovava la macchina e hanno attinto, danneggiandola, anche l’altra vettura in uso alla famiglia: un’Audi Q3. La natura dolosa dell’incendio apparve evidente per il ritrovamento sul luogo di tre contenitori di plastica, utilizzati per trasportare e versare il liquido infiammabile. "La successiva acquisizione e visione delle immagini dei sistemi di video sorveglianza presente all’interno della proprietà, nonché di quelle riprese da analoghi sistemi presenti all’esterno di alcuni esercizi pubblici presenti nel centro abitato di Serradifalco, consentivano - hanno ricostruito i carabinieri di Caltanissetta - di ricostruire la sequenza dei passaggi precedenti e successivi all’attentato incendiario. Dopo diversi tentativi di innesco avvenuti intorno alle tre di notte in danno dell'autovettura presente all’interno della proprietà dell’avvocato, il malvivente desisteva temporaneamente allontanandosi verso Serradifalco. Le telecamere presenti in paese registravano il passaggio dell'Alfa Romeo 159 di colore grigio che procedevaper le vie del centro. Auto che veniva poi ripresa mentre accedeva ad un distributore di carburante dove riempiva una tanica - corrispondente per colore e dimensione a quella rinvenuta sul luogo del delitto - prelevata dal portabagagli. Conclusa l’operazione, l’Alfa Romeo veniva ripresa lungo un percorso che conduceva alla proprietà di campagna dell’avvocato. Alle ore 3:30, il sistema di ripresa presente all’interno della proprietà registrava nuovamente la sagoma di un soggetto aggirarsi nei pressi delle vetture parcheggiate ed innescare, stavolta con evidente sviluppo di fiamma, la Peugeot 3008. Le immediate attività info-investigative - prosegue la ricostruzione ufficiale dei carabinieri di Caltanissetta - permettevano di individuare in Vincenzo Li Calzi, 47 anni, di Canicattì, il possibile autore dell’incendio. Lo stesso oltre ad essere proprietario di un’autovettura corrispondente a quella ripresa nel corso della notte dell’incendio per le vie di Serradifalco e presso il distributore di carburante, era soggetto molto somigliante per corporatura e movenze all’individuo che riempiva il contenitore di benzina. Vi è stato anche - prosegue la nota stampa dei militari dell'Arma - il riconoscimento da parte di alcuni soggetti, assidui frequentatori del Li Calzi, i quali lo hanno riconosciuto come l’uomo al distributore la notte dell’incendio. Le successive attività di intercettazione, riscontrate dalle denunce poi presentate dalle vittime dei reati, hanno permesso di individuare negli indagati gli autori, in concorso tra loro, di due episodi di furto verificatisi in Serradifalco e di un episodio di indebito utilizzo di carta di pagamento avvenuto in Canicattì".
I destinatari delle misure cautelari di arresti domiciliari sono: Giuseppe Brunco, 29 anni, di Canicattì, sottoposto a misura di sicurezza; Selene Noemi Capasso, 22 anni, residente a Canicattì e dimorante a Serradifalco; Lina Licata, 41 anni, residente a Canicattì.
Stando alle indagini, "non pare che Li Calzi conoscesse l’avvocato, né che fra i due vi fosse stato alcun tipo di rapporto, professionale o personale - scrivono i carabinieri - . Deve pertanto ritenersi che Li Calzi, sebbene sia stato l’esecutore materiale dell’incendio, sia stato incaricato a compiere l’attentato da un altro soggetto che nutriva rancore e astio nei confronti dell’avvocato. Proprio su questo aspetto, non escludendo pertanto la possibile presenza di un mandante, si svilupperanno gli ulteriori approfondimenti della polizia giudiziaria".