In viaggio imparando le antiche tradizioni, Pierfilippo Spoto: "La mia Sant'Angelo"
Un'idea geniale nata grazie all'astuzia di un ex broker che ama il turismo
Viaggiare regala emozioni, ma anche nuove esperienze di vita. In viaggio per imparare a fare la ricotta, sui Monti Sicani si può ed è un’esperienza di turismo che piace. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Sant’Angelo Muxaro, 1300 anime e un’area archeologica che regala bellezza. L’idea nasce grazie ad un ex broker finanziario, lui è Pierfilippo Spoto.
"Non dimenticherò mai la reazione di due giovani tedeschi, arrivati con lo zaino in spalla – racconta Spoto al Giornale di Sicilia - quando mio padre offrì loro una granita, un tour della zona archeologica e anche un posto per dormire. Ero bambino ma capii l'accoglienza e lo stupore che può generare la nostra terra. Perché quello che per noi è normale, per il resto del mondo è eccezionale”. Nel 2002 creare una piccola società che si chiama Val di Kam e propone ai tour operetor di inserire Sant’Angelo Muxaro nei "percorsi" dei turisti.
"All'inizio più che un'attività era un hobby che richiedeva anche denaro, piuttosto che far guadagnare - racconta Spoto al Giornale di Sicilia - Occorreva girare, incontrare i tour operator e proporre l'idea che non era facile da vendere. Ma è stato un crescendo che oggi mi permette di vivere e di creare un circolo virtuoso nel paese non indifferente. Chi sceglie di fare questo tour - spiega Sporto - sa che non ci sono orari predefiniti e tabelle di marcia da rispettare: qui si vive in maniera lenta, quindi può capitare di aspettare qualche minuto in più alla fontana in attesa dei pastori o di fermarsi a vedere una donna che prepara le verdure per il marito. L'effetto ‘sorpresa' è un altro dei fattori vincenti: tra un'attività e l'altra può accadere qualcosa di inaspettato, si può incontrare qualche personaggio interessante del paese o qualcuno intento in qualche lavoro curioso come mettere ad asciugare i pomodori per le conserve, gli anziani che giocano a carte, ecc. Un'idea nata dall'esperienza - racconta Spoto - perché inizialmente facevamo visite guidate più tradizionali. Ma mi accorgevo che i turisti fotografavano e condividevano foto sugli aspetti più curiosi della visita e non sui luoghi che andavamo a visitare. Così ho capito che questi viaggiatori cercavano altro rispetto ai soliti canoni turistici”. Un chiaro esempio di turismo esponenziale, qualcosa che esalta le bellezze di un territorio vivo.