Il marmista massacrato, la difesa dell'arrestato: "Non è lui l'omicida, scarceratelo"
I difensori di Gaetano Sciortino, 53 anni, al tribunale del riesame: "Il quadro indiziario è carente"
“Il luogo del delitto è stato contaminato con delle tracce organiche che non appartengono all’indagato ma addirittura a un familiare della vittima, perché non indagare su questa versione alternativa? Il quadro indiziario, per questo e per altri motivi, appare molto precario”. Gli avvocati Santo Lucia e Giovanna Morello, difensori di Gaetano Sciortino, 53 anni, l’operaio di Cattolica Eraclea arrestato il 20 ottobre con l’accusa di avere brutalmente ucciso a colpi di oggetti contundenti il marmista Giuseppe Miceli, 67 anni, hanno chiesto la scarcerazione dell’indagato.
Svolta nell'inchiesta, arrestato un operaio
L’udienza si è tenuta questa mattina al tribunale della libertà al quale i legali hanno chiesto ai giudici di annullare il provvedimento restrittivo emesso dal gip Stefano Zammuto su richiesta del pubblico ministero Silvio Baldi. Lo stesso magistrato della Procura era presente e ha replicato ai difensori. La battaglia processuale è durata oltre due ore, i giudici decideranno entro lunedì se confermare l’ordinanza cautelare o rigettarla.