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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Il grido di don Franco: "Una politica per lo sviluppo ed il lavoro sembra latitante"

Il cardinale ha "tuonato" anche contro il malaffare, le mafie, la massoneria, i politici infedeli al mandato elettorale, contro imprenditori e funzionari pubblici corrotti

Ha ricordato quanto è accaduto in Egitto, in Siria e in tutti gli scenari di guerra e di terrore disseminati nel mondo. Citando il vangelo di Marco ha detto "La mia anima è triste fino alla morte". Ma ha "tuonato" anche contro il malaffare, le mafie, la massoneria, i politici infedeli al mandato elettorale, contro imprenditori e funzionari pubblici corrotti.

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L'arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro, stanotte, in piazza San Domenico, dopo che Gesù era stato deposto dalla Croce e dopo la processione dell'urna, ha lanciato il suo accorato appello: "Signore, è vero che la morsa della crisi stritola, ma, tu lo sai, dalle mie parti una politica per lo sviluppo e il lavoro sembra latitante. Si invoca lo sviluppo turistico, si cercano le antiche vestigia di Akragas e poi, come se niente fosse, da parte di molti, anche semplici cittadini, si fa scempio del corredo urbano e dell'igiene pubblica. Qui il polo universitario stenta a riprendere vitalità, è sempre incerto se continuerà ad operare. È possibile che nessuno pensi che chiuderlo significherebbe dare più spazio alla mafia? Quando la cultura si spegne, la violenza vince".

In migliaia per il venerdì santo

"Succedono altre cose davvero strane. Per esempio, quella della "Calcestruzzi Belice" è una storia, tra le altre, - ha detto - per me incomprensibile. Non ne capisco molto di queste cose, spero che ci siano ragioni valide che solo alcuni conoscono, ma, Signore, se è vero ciò che dicono i mass media, mi chiedo: può un debito di poche decine di migliaia di euro mettere a repentaglio la sopravvivenza di diverse famiglie, spesso monoreddito e talvolta con carichi notevoli di problemi? E, guardando alla situazione più generale, è lecito mettere in ridicolo la dignità dei lavoratori? È mai possibile che la minaccia del licenziamento incomba, sui vari fronti, su gente che è ormai prossima alla pensione? Davanti a ciò è lecito girarsi dall'altro lato e dire che la cosa non ci riguarda? Ma l'indifferenza non uc-cide più delle cause naturali?".

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