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Cronaca Ribera

Il Gip esclude l'aggravante mafiosa, ai domiciliari un indagato

Vincenzo Gino D'Anna era rimasto coinvolto nell’operazione "Galassia", su scommesse online e una presunta associazione a delinquere che ha portato a una serie di fermi

Dal carcere ai domiciliari, senza braccialetto elettronico. Il giudice di Catania ha ritenuto non sussistere per Vincenzo Gino D'Anna, 51 anni di Ribera, l'aggravante mafiosa, come sostenuto dalla difesa, ed ha disposto una misura meno afflittiva del carcere: quella dei domiciliari senza braccialetto elettronico. D'Anna era rimasto coinvolto nell’operazione "Galassia", su scommesse online e una presunta associazione a delinquere che ha portato a una serie di fermi poi convalidati. Assieme a lui, nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Catania, è rimasto coinvolto un altro riberese, Pietro Salvaggio, di 55 anni, per il quale il Gip di Catania, Maria Ivana Cardillo, deve ancora pronunciarsi.

"Scommesse on line con la regia della mafia", non rispondono i due indagati

D'Anna è difeso dagli avvocati Giovanni Di Caro e Calogero Vella. Dopo il fermo era stato il Gip di Sciacca, Rosario Di Gioia, a disporre la convalida ed emettere la misura cautelare, dichiarandosi poi incompetente territorialmente e rimettendo gli atti a Catania. E il Gip di Catania ha disposto i domiciliari nei confronti di D’Anna che ha lasciato il carcere di Sciacca.

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