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Cronaca

GLI INTERVENTI: I commenti all'operazione

Renato Rametta, coordinatore cittadino Pdl Agrigento
"Evidenziamo il grande stupore nell'apprendere le notizie giornalistiche sugli arresti di alcuni funzionari dell'Utc e di alcuni imprenditori. Si ribadisce con forza che  la legalità, la moralità e l'onestà sono requisiti fondamentali di ogni azione nella vita lavorativa, sociale e politica di tutti. Si escludono in modo assoluto eventauali dietrologie di carattere politico, in quanto le ipotesi di reato con coinvolgono nessun soggetto politico, di nessun partito, ma sono accuse rivolte a funzionari specifici eventualmente truffaldini. Si conferma la piena fiducia a sostegno alla Magistratura, chiedendo una rapida conclusione dell' iter giudiziario per far emergere la verità e le eventuali rsponsabilità e far tornare al più presto la serenità nefgli uffici comunali ed in tutta la città".

Sindacato Cgil Agrigento

"Plauso all'iniziativa della Magistratura che, con l'pperazione 'Self Service', ha disvelato diversi fatti corruttivi che hanno coinvolto pezzi di pubblica amministrazione asserviti ad interessi diversi da quello pubblico. La Cgil si augura che continui l'opera di pulizia si al Comune di Agrigento che in tutta la Pubblica amministrazione dove, se è vero che si è operata formalmente la separazione tra burocrazia e politica è altrettanto vero che quest'ultima ha il dovere di controllare l'operato dei propri funzionario e sopraintendere alla generale gestione dell'attività pubblica. In generale è buona norma introdurre regolamenti nei quali si eliminino discrezionalità, verificarne la funzionalità degli stessi,  e affinchè  si introducano meccanismi di verificabile trasparenza dell'iter di ogni pratica e meccanismi di rotazione del personale che evitino incrostazioni".

Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento
"Conoscere i fatti dai quali si originano gli arresti che hanno interessato le attività di singoli dipendenti del Comune di Agrigento deve fare riflettere e deve indurre tutti a cambiare il modello delle relazioni tra Enti, cittadini ed imprese. Dobbiamo rilevare che facciamo fatica ad operare nella normalità perché si 'preferiscono' le scorciatoie. Ai magistrati del Tribunale di Agrigento e ai poliziotti della Questura di Agrigento rivolgiamo un apprezzamento per l’opera di servizio resa per assicurare la normalità. La politica, senza limitarsi al caso di Agrigento, valuti di reagire e di non limitarsi a schierarsi tra innocentisti e colpevolisti. Auspichiamo che non si parli del solo caso di Agrigento perché se così fosse registreremmo un esplicito tentativo di  non affrontare e risolvere il problema. Si impegnino gli amministratori a sostenere un dibattito pubblico mettendo al centro dell’agenda la tematica in oggetto. I nostri rappresentanti tengano presente che  questa  non è  solo una questione etico/morale, ma avere una pubblica amministrazione sana ed efficiente è il presupposto per attrarre investimenti, ossia sviluppo e benessere. Solo se la politica  si pone e risolve con urgenza tali questioni fondamentali (non servono né leggi, né soldi ma solo  volontà e cambiare) può  dare una svolta di grande legalità nei rapporti tra politica stessa, l’imprenditoria e la pubblica amministrazione, altrimenti purtroppo assisteremo sempre all’azione  della magistratura che sarà costretta a svolgere un ruolo di supplenza alla politica per garantire condizioni e legalità nel nostro sistema democratico. Una burocrazia che intermedia e 'regolamenta' chi deve fare cosa con metodi inqualificabili serve solo ad affossare la nostra terra".

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