Gup subalterno alla Procura? Slitta la decisione della Corte di appello sulla ricusazione di Arnone

La Corte di appello di Caltanissetta non ha ancora sciolto la riserva sull'istanza di ricusazione dell'avvocato Giuseppe Arnone: slitta, quindi, la sentenza del processo a carico del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, imputato di calunnia ai danni dello stesso Arnone.

Arnone, in particolare, chiede l'estromissione del gup nisseno Santi Bologna - da lui ritenuto "subalterno alle posizioni della Procura" e, quindi, inidoneo a giudicare il pm.

La questione era stata sollevata all'udienza del 25 maggio. In precedenza il pm aveva chiesto l'assoluzione di Vella dall'imputazione di avere accusato falsamente Arnone, nel 2014, attraverso una relazione di servizio su una concitata udienza nella quale, secondo il magistrato della Procura di Agrigento, si sarebbe rifiutato di uscire dall'aula interrompendo un pubblico servizio.

Accusa di calunnia, secondo il pm, insussistente tanto da chiederne l'assoluzione. Il processo doveva proseguire con l'arringa del legale di Arnone: l'avvocato Daniela Principato che aveva chiesto un rinvio per malattia. Differimento non concesso (perchè non previsto per le parti civili) che ha mandato su tutte le furie Arnone, detenuto in carcere da in seguito alla revoca della semilibertà, che ha ricusato il giudice accusandolo, in udienza, di non essere equo.

Dopo l'arringa dell'avvocato Daniela Posante, difensore di Vella che ha ribadito, come fatto anche dal pm in precedenza, l'insussistenza della contestazione di calunnia ai danni del magistrato, il gup aveva disposto un rinvio all'udienza di oggi per consentire, nel frattempo, ai giudici di pronunciarsi sulla ricusazione e decidere, quindi, se sarà lui a concludere il processo a carico di Vella. 

L'udienza sulla ricusazione si è tenuta venerdì ma la Corte non ha ancora sciolto la riserva. Il processo è stato, quindi, rinviato al 14 settembre.