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Guerra in Ucraina, denunciati tentativi di truffa sull'accoglienza dei bambini: il raggiro su whatsapp

Fra le persone che hanno ricevuto il messaggio e hanno denuciato c'è anche l'ex assessore comunale Beniamino Biondi e l'associazione Ernesto che viene citata nell'annuncio

Il dramma della guerra in Ucraina commuove la sensibilità di molti che si sono attivati per offrire aiuto ai migliaia di profughi in fuga. E sa da un lato l'emergenza umanitaria apre a vasti corridoi di solidarietà dall'altro lato si iniziano a registrare episodi di sciacallaggio e di tentativi di truffa. Da qualche giorno, su wapp sta circolando con insistenza un messaggio che, per nome di importanti associazioni attive sul territorio, si rivolge alle famiglie che vorrebbero avere in affido temporaneo, i bambini ucraini. Nella richiesta di auto che si sta diffondendo rapidamente in tutta la Sicilia e che probabilmente è partita dall'Abruzzo ci sono anche dei recapiti per le eventuali adesioni o richieste di informazioni. “Accoglienza temporanea dei bambini ucraini” è il titolo del messaggio che è arrivato nei giorni scorsi anche all’operatore culturale agrigentino Beniamino Biondi, impegnato nei corridoi umanitari che stanno consentendo a diversi profughi di raggiungere la Sicilia.

“Ho denunciato alle autorità l’increscioso episodio – dice dai microfoni di AgrigentoNotizie Beniamino Biondi – vorrei precisare che non ci sono soluzioni facilitate di affidamento per i minori che arrivano dall’Ucraina. Ci sono degli sciacalli – aggiunge – che speculano sulla buonafede delle persone e che devono essere denunciate alle autorità giudiziarie”.

Sul messaggio fake è intervenuto anche il garante dell'Infanzia di Messina che ha precisato che "nessuna associazione nazionale e/o locale è autorizzata, secondo la normativa italiana e internazionale, ad organizzare trasferimenti e affidamenti nel territorio italiano di minori ucraini o di qualsiasi paese”.

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Abbiamo contattato l’associazione “Ernesto” che ha sede a Imola e che è citata nel messaggio fake. La presidente, smentisce categoricamente il coinvolgimento della sua associazione nella sedicente iniziativa umanitaria e annuncia che avrebbe già denunciato alle autorità giudiziarie gli autori dell’annuncio, che al momento restano ignoti.

Il messaggio incriminato è arrivato anche a diverse famiglie di agrigentini, per quanti sono riusciti a mettersi in contatto con i recapiti del messaggio, sarebbero state avanzate delle richieste di denaro che sarebbero servite ad istruire la pratica di affido, che invece per come precisato dalla stessa associazione Ernesto, possono avvenire solo tramite tribunali e non certamente attraverso un messaggio via chat. Abbiamo provato a chiamare il numero del messaggio, ma non abbiamo avuto risposta.

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