Dalla guerra in Ucraina a Raffadali, Anastasiia: "Le sirene suonano in continuazione e bisogna correre nel bunker, bimbi traumatizzati"
Il viaggio della giovane donna e dei suoi figli è stato organizzato da una connazionale che da tre anni vive nella cittadina agrigentina
Anastasiia e i suoi due figli adesso sono al sicuro in una struttura di Raffadali, ma a Dnipro, la terza città più popolosa dell'Ucraina, hanno visto con i loro occhi gli orrori della guerra. La loro città infatti è stata bersaglio del fuoco russo che non ha risparmiato neanche ospedali e abitazioni civili. Anastasiia è giunta a Raffadali grazie ad una sua amica, omonima, che da tre anni si è trasferita nella cittadina agrigentina per vivere insieme al suo compagno raffadalese e che ci ha aiutati nella traduzione. E' stata lei a organizzare il viaggio delll'amica Anastasiia, entrambe ieri, giornata della festa delle donne, hanno testimoniato il loro dramma in un incontro promosso dal partito politico Fratelli d'Italia.
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“A Dnipro - spiega ai microfoni di AgrigentoNotizie Anastasiia - avevo un lavoro, ho lasciato i miei amici, la famiglia, la casa e tutto quello che avevo guadagnato. Con me ho portato solo dei documenti e qualcosa da mettere addosso. Abbiamo bisogno di bloccare gli aerei sopra l'Ucraina. Ci sono state giornate - aggiunge la giovane madre - dove la sirena di allarme ha suonato per dodici volte, è stato veramente stressante perchè dovevamo scendere continuamente nei bunker dove c'erano tante persone con problemi di stress, molti bambini hanno dei traumi che - coclude - non sappiamo quando potranno superarli”.