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Venerdì, 29 Marzo 2024
La cerimonia / Grotte

Inaugurata la statua di padre Vinti, l'arcivescovo: "Siamo chiamati anche noi ad essere esemplari"

Alessandro Damiano: "Avere un presbitero che è stato esemplare, nella sua vita, è un privilegio per la comunità, ma è anche una responsabilità"

"Ci troviamo ancora una volta assieme per ricordare, con un segno tangibile, il memorabile. I segni visibili sono perpetuare la memoria, re-incontrare quasi per strada gli uomini illustri. Il nostro padre Vinti è da scrivere nell'elenco delle persone illustri, non secondo la logica mondana. Illustre perché ha camminato dinanzi a Dio, ha camminato secondo la legge di Dio". Lo ha detto l'arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, durante la celebrazione eucaristica che ha preceduto l'inaugurazione della statua di padre Vinti. "Avere un presbitero che è stato esemplare, nella sua vita, è un privilegio per la comunità, ma è anche una responsabilità - ha aggiunto - . E' un invito forte di camminare come lui ha camminato, ognuno nella propria condizione, ma accomunati tutti in nome di quel battesimo. Padre Vinti è stato esemplare nelle virtù di fede, di carità, di speranza - ha evidenziato l'arcivescovo - . Così come è stato esemplare lui, siamo chiamati anche noi ad essere esemplari. E' il mezzo che abbiamo per rendergli onore". 

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"Compete a noi esercitare la fede, la carità e la speranza - ha spiegato monsignor Damiano - . Fare memoria è un atto impegnativo, non è un esercizio di memoria. Non è ricordare fatti, avvenimenti, date. La memoria è riproporre qui nella, e con la mia vita, il venerabile ha vissuto nella sua vita. 'Fate questo in memoria di me', è lì che si gioca la nostra speranza: nel compiere quello che il Signore ha fatto". Dopo la messa in chiesa Madre, c'è stata la cerimonia di scopertura e benedizione della statua, realizzata dall’artista canicattinese Lillo Costanza, in piazza Cremona. 

"Privilegio e responsabilità - ha ribadito l'arcivescovo - per Grotte. 'Io sono con te e nessuno cercherà di farti del male' - ha rievocato monsignor Damiano - . Non dobbiamo avere paura di annunciare il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, ognuno nella propria condizione". 

"Voglio consegnare a tutti voi la virtù della speranza, perché ho la sensazione che nella società, nelle nostre realtà, la virtù della speranza non gode buona salute. Questa virtù voglio consegnarla al vostro esercizio, dobbiamo rafforzare il nostro uomo interiore - ha detto l'arcivescovo - . Affinché questo uomo interiore esista dobbiamo praticare, essere fedeli, esercitare la preghiera personale, avere pensieri di speranza. Nei conflitti di casa nostra, esercitare la virtù della speranza. Il fine della speranza non è vincere il SuperEnalotto, ma è la Sua venuta".  

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