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Cronaca Aragona

"Anziana morta dopo ricovero in casa di riposo", chiesta archiviazione per i responsabili

Secondo la procura, l'ottantatreenne Angela Pedalino morì per colpa delle gravi patologie

Morta a causa delle gravi patologie di cui era affetta e non per la negligenza dei responsabili della casa di riposo per anziani in cui era ricoverata. Il pubblico ministero Chiara Bisso, al termine degli accertamenti ordinati dal gip, ha chiesto ancora l’archiviazione dell’inchiesta a carico dei responsabili dell’Oasi Sacro Cuore di Aragona, indagati per omicidio colposo dopo le denunce della figlia di Angela Pedalino, morta a 83 anni, dopo essere stata trasportata all’ospedale San Giovanni di Dio. Sul registro degli indagati, come atto dovuto, erano stati iscritti tre operatori della struttura. Si tratta di Salvina Mulè, 61 anni, di Racalmuto, presidente della cooperativa che gestisce la casa di riposo, dell’operatrice Angela Chiarelli, 52 anni, anche lei di Racalmuto, e del medico Antonio Contino, 58 anni, di Comitini. Gli indagati hanno nominato come difensori gli avvocati Calogero Meli, Antonino Gaziano e Vincenzo Gaziano.

La Procura ha escluso responsabilità, ora sarà il gip Stefano Zammuto a decidere dopo che i familiari, attraverso il proprio legale Olindo Di Francesco, hanno presentato una nuova opposizione alla richiesta di archiviazione che sarà discussa il 17 marzo. L'udienza era in programma ieri ma è stata rinviata per una mancata notifica. L’anziana morì il 19 gennaio del 2014 all’ospedale San Giovanni di Dio. A disporne il trasporto furono gli operatori della casa di riposo “Oasi sacro cuore” dove la donna, malata da tempo, era ricoverata dal 10 ottobre del 2013.

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