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Cronaca

Nuovo decreto Covid: è svolta su scuola, green pass senza scadenza e zona rossa

Il provvedimento allo studio del governo segnerà uno scatto in avanti verso la normalità: Dad più lontana, certificato verde illimitato e colori delle regioni sempre meno rilevanti. Tramonta la quarta dose "per tutti" nei prossimi mesi. Novità anche sullo smart working

C'è un nuovo decreto Covid in arrivo, tra oggi e domani. Il governo valuta di eliminare la Dad per coloro che sono vaccinati o hanno avuto l’infezione, al di là del numero dei casi trovati in una singola classe. La didattica a distanza durerebbe 5 giorni e non 10. Inoltre il sistema dei colori per stabilire le restrizioni da adottare nelle Regioni potrebbe cambiare drasticamente e definitivamente (non è chiaro però se già in questo decreto o se in un prossimo provvedimento): rimane di fatto solo la zona rossa, addio alle fasce intermedie (che ormai hanno perso senso).

Sul fronte green pass, la validità di quello che viene rilasciato dopo la terza dose non sarebbe più di sei mesi ma illimitata, indefinita. Non c'è alcuna quarta dose per tutti all'orizzonte. La campagna di vaccinazione non prevede che vengano somministrate quarte dosi. Ieri i contagi sono stati 55 mila meno di una settimana fa ma restano pur sempre 133 mila e i morti 427. La discesa di Omicron c'è ma sarà lunga, ancora alcune settimane di cautela verso il ritorno alla auspicata normalità, o qualcosa che ci si avvicinerà molto. Ma procediamo con ordine e con il decreto in arrivo oggi.

Nuovo decreto: le novità più attese sono per la scuola

C'è un piano anti-Dad, per ora vago, che andrà messo nero su bianco. La didattica a distanza diventerà probabilmente di soli 5 giorni. Oggi il Consiglio dei ministri dopo la riunione del Cts darà il via a un provvedimento che, con una serie di passaggi successivi, dovrebbe cambiare alcuni aspetti della lotta al coronavirus. L'idea è quella di rendere più omogenee le regole tra scuola e tutto il resto. Oggi la babele di norme rende difficile la vita di studenti e famiglie. L'idea è di fare andare comunque a scuola vaccinati e guariti anche se nella loro classe vengono trovati dei casi, quindi senza più un numero limite come adesso (2 positivi alle medie e alle superiori). Chi ha sintomi ovviamente dovrebbe fare i tamponi e restare a casa. L'ipotesi che dovrebbe approdare nel Consiglio dei ministri in modo da "ridurre il più possibile" il ricorso alla Dad è questa: semplice "autosorveglianza" e non più quarantena per gli studenti che hanno completato il ciclo vaccinale con la dose booster

Forse si procederà "per step" alle elementari, dove gli alunni andranno tutti in Dad dopo il secondo caso ma per 5 giorni. Poi ci sarà l’allineamento a medie e superiori senza numeri limite di casi per classe. 

Per gli studenti vaccinati, si prevede che se vengono contagiati vadano a casa ma possano fare il tampone già dopo 5 giorni di isolamento e non più dopo 10. L’idea infatti è di dimezzare la durata della Dad, ovviamente se lo studente è asintomatico e ha un test negativo. La regola potrebbe cambiare per tutta la popolazione generale, con l'isolamento a 5 giorni per tutti. Ma non è detto che succeda già subito, il governo potrebbe decidere di aspettare ancora qualche settimana per la riduzione. I non vaccinati continueranno invece ad andare in modalità remoto, ma a questo punto è probabile che si unifichino le regole tra elementari e superiori, prevedendo ovunque la Dad da tre casi in su. Non è stata per ora accolta la richiesta delle Regioni di lasciare in classe anche i positivi asintomatici "boosterati". 

Secondo il Sole 24 Ore però per ora alla primaria con un caso di positività si manterrebbe la sorveglianza con testing del gruppo classe: l’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0). Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5). Più avanti, laddove il virus morda meno e, al tempo stesso, aumenta il numero di studenti vaccinati (oggi nella fascia 5-11 anni i vaccinati sono circa il 20%) l’obiettivo è andare, per tutti, verso un regime per cui i vaccinati restano sempre in classe (mantenendo le mascherine Ffp2). In pratica i vaccinati (non positivi) resterebbero sempre in classe, mentre in Dad andrebbero i non vaccinati. 

Per il rientro in classe oggi vero e proprio rompicapo burocratico, con le scuole che chiedono tampone e certificato medico, spesso in abbinata, ci si dovrebbe uniformare così: gli alunni vaccinati potranno rientrare in classe con la verifica della sola certificazione verde mediante l’app mobile opportunamente aggiornata (stop quindi a tamponi e certificati medici). Per gli studenti in regime di autosorveglianza ma sintomatici, il rientro in classe avverrà con il solo tampone negativo.

Il punto fermo è che la Dad per chi ha avuto contatti stretti ed è vaccinato è un retaggio del recente passato che potrebbe essere superato, in un paese con un milione di contagi (ufficiali, i numeri sono sicuramente molto più alti) a settimana.

Green pass illimitato

Sarà all'esame del Consiglio dei ministri di oggi anche la modifica della durata del Green pass dei soggetti vaccinati con tre dosi. L'ipotesi sul tavolo, spiegano fonti di governo, prevedrebbe una durata illimitata del certificato verde, fatte salve nuove situazioni di carattere sanitario e in attesa che Ema e Aifa decidano su una eventuale quarta dose. Il pass “senza scadenza” sarà riconosciuto anche a chi ha fatto due dosi e una guarigione di Covid che viene di fatto paragonata a un richiamo.

La quarta dose servirà veramente? E ha senso farla con questi vaccini non tarati su Omicron? "La sua somministrazione di massa è un'opzione che sta ormai tramontando - spiega in una intervista alla Stampa Guido Rasi già direttore generale dell'Ema e ora consigliere di Figliuolo, ma ascoltatissimo anche da Draghi -  La stessa Israele ha deciso di riservarla solo ai fragili con più di 18 anni. Seguirei questa strada, magari estendendola anche ai bambini con fragilità. Ma, posto che rimanga una memoria immunologica a proteggerci dalla malattia grave, comincerei a parlare di una richiamo annuale, più che di quarta dose. Magari da fare in autunno con nuovi vaccini tarati su Omicron. Sempre che questa sia ancora prevalente".

Il nuovo decreto dovrà poi dare copertura giuridica alla proroga di 10 giorni per l'obbligo di mascherina all'aperto e per la chiusura delle discoteche. Dall'11 febbraio all'aperto le mascherine dovrebbero diventare solo un ricordo.

Colori regioni: resta la zona rossa

Il governo dunque eliminerà la zona gialla e quella arancione con un decreto ad hoc. Resterà solo la zona rossa. La discussione tra i tecnici è se le restrizioni debbano valere per tutti o solo per chi non ha la completa copertura vaccinale. Il tema però potrebbe slittare ancora di una o due settimane per gestire la coda della pandemia, ma la strada sembra tracciata.

I parametri dei colori delle regioni stanno per essere rivoluzionati: cambierà radicalmente il quadro, a partire dal riconteggio delle percentuali di malati Covid nei letti degli ospedali, ma va ribadito che oggi come già oggi tra zona bianca, gialla e arancione non cambia quasi nulla. La tabella con le attività consentite oggi come oggi con e senza Green Pass in zona bianca, gialla e arancione è disponibile a questo indirizzo.  La cancellazione di giallo e arancione è una presa d'atto della realtà, poco di più.  L'esecutivo vorrebbe mantenere in piedi il sistema dei colori per l'analisi epidemiologica e per la zona rossa. Restano da decidere le attività da chiudere nella fascia a più alto rischio. La zona rossa diventerebbe in ogni caso molto lontana, se arriverà l'ok al parziale riconteggio dei ricoveri con i nuovi parametri (solo malati di Covid e non ricoverati per altre patologie): ed è l'unica zona con restrizioni vere per tutti. 

E' solo la zona rossa quella in cui sono ancora eventualmente vigenti le regole dell'inverno 2020-2021. Scattavano in quel caso le chiusure, con coprifuoco e limitazioni agli spostamenti per tutti. Bar, ristoranti, negozi, palestre, cinema, teatri e musei chiusi per tutti, anche se si è vaccinati. In zona rossa non si può in teoria uscire dal Comune di residenza se non per motivi di lavoro, necessità o urgenza. Ristoranti e bar sono chiusi, consentito soltanto l’asporto e la consegna a domicilio. Restano chiusi tutti i negozi ad esclusione di quelli con codice Ateco consentito, in particolare alimentari, supermercati, farmacie, edicole, tabaccherie e abbigliamento per bambini. In tutti i casi i trasporti sono sempre aperti e accessibili, ma con Green Pass.

Novità per lo smart working

Il Consiglio superiore di sanità (Css) dovrebbe oggi pronunciarsi anche sulla lista dei fragili che hanno diritto allo smart working, sollecitata a più riprese tanto dal ministro delle Attività produttive Giorgetti che da quello della Funzione pubblica Brunetta. La bussola, spiega la Stampa, è la lista, già allegata al primo piano vaccinale, dei pazienti che avevano diritto alla somministrazione anticipata del vaccino. Tra questi quelli che hanno scompenso cardiaco in classe avanzata, sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, chi è in trattamento con farmaci immunodepressivi, soggetti con diabete di tipo uno e due, pazienti in dialisi, con grave compromissione polmonare, chi ha subito un infarto grave nel 2020. In più talassemici, malati oncologici in fase avanzata di malattia, pazienti in lista di attesa per un trapianto o che lo abbiano eseguito da non oltre un anno senza rigetto. 

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