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Cronaca Porto Empedocle

Gli stipendi sono in ritardo, netturbini di nuovo in sciopero

I sindacalisti: "In mancanza di un'interlocuzione positiva col Comune, non possiamo fare altro che andare avanti con l'astensione del lavoro ed annunciare nuove, future, azioni di lotta"

Si ferma nuovamente la raccolta rifiuti a Porto Empedocle. La Fit-Cisl, ha infatti confermato lo sciopero degli operatori ecologici in programma per dopodomani, sabato, 30 settembre.

Erano stati proprio i sindacalisti della Cisl Umberto Nero e Mario Stagno ad auspicare che dal momento della proclamazione dello sciopero ad oggi, si sarebbe potuto aprire uno spiraglio con il Comune di Porto Empedocle, che portasse alla revoca dello stop del servizio. “Così non è stato – spiegano Stagno e Nero – e proprio in mancanza di un'interlocuzione positiva in termini di liquidità economiche col Comune, non possiamo fare altro che andare avanti con lo sciopero ed annunciare nuove future azioni di lotta come assemblee ed ulteriori astensioni dal lavoro”.

Anche questa volta, sul tavolo della vertenza, ci sono i ritardi nei pagamenti degli stipendi ai netturbini che molte volte in passato, avevano creato disservizi nel comparto rifiuti con scioperi ad oltranza e crisi igienico-sanitarie nella cittadina marinara. Al momento, il Comune di Porto Empedocle ha un arretrato con le imprese di diversi mesi. L'ultima fattura pagata per servizi resi risale infatti a gennaio 2017 mentre alcuni operatori ecologici devono riscuotere gli stipendi di marzo, aprile e maggio del 2017, agosto 2016 e alcuni di luglio e agosto dell'anno in corso quando l'appalto è passato alla Realmarina.

“Avevamo chiesto al sindaco Carmina – spiega il segretario della Fit Cisl Mario Stagno – di attivare in tempi rapidi tutte le procedure di sua competenza, sia attraverso un'anticipazione di cassa, sia attraverso un intervento sui Commissari straordinari per liquidare i debiti pregressi in quanto Comune in dissesto dichiarato, così come sta accadendo in altre amministrazioni come Favara e Casteltermini”.

Nei giorni scorsi, un ultimo tentativo per evitare lo sciopero si era svolto in prefettura ad Agrigento. In quella circostanza le imprese hanno ricordato, fra le altre cose, di avere già anticipato due mensilità ai lavoratori così come da contratto, mentre il sindacato aveva chiesto loro di anticipare ulteriori tre mensilità nell'attesa che il Comune pagasse altre fatture arretrate. Dalle ditte, in quella circostanza,  è arrivato un diniego motivato dall'impossibilità di attingere a liquidità di questa portata anche in considerazione dell'incertezza sui tempi di pagamenti da parte dell'ente Comune.
 

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