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Cronaca

Sorveglianza speciale a Giuseppe Burgio, slitta la decisione

Secondo la Procura, l'ex "re dei supermercati", condannato a 8 anni di carcere e tuttora ai domiciliari per un crack da 50 milioni di euro sarebbe "socialmente pericoloso"

"La documentazione prodotta successivamente all'udienza impone una più completa interlocuzione sul punto".  Con questa motivazione, unita alla circostanza che uno dei giudici, nei giorni scorsi, si è astenuto, il presidente della seconda sezione Misure di prevenzione Wilma Angela Mazzara, anziché decidere, fissa una nuova udienza per discutere il caso.

Il procedimento è quello a carico dell'imprenditore Giuseppe Burgio, 55 anni, nei cui confronti il pm della Dda aveva chiesto la sorveglianza speciale per tre anni. Secondo la Procura, l'ex "re dei supermercati", condannato a 8 anni di carcere e tuttora ai domiciliari, dopo l'arresto, il 26 ottobre del 2016, per un crack da 50 milioni di euro delle sue aziende che operavano nel campo della distribuzione alimentare, sarebbe "socialmente pericoloso" e potrebbe riciclare i suoi beni grazie alla contiguità con ambienti malavitosi. Il provvedimento prevede delle restrizioni della libertà personale, fra cui il divieto di uscire dalla propria abitazione negli orari serali, quello di frequentare pregiudicati e l'obbligo di dimora nel proprio Comune di residenza. 

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La fase istruttoria del provvedimento era stata conclusa tre mesi fa. Dopo l'udienza, però, il difensore, l'avvocato Carmelita Danile, aveva prodotto nuovi documenti e sentenze dalle quali, secondo la versione del legale, non emergerebbe l'attualità della pericolosità sociale. I giudici vogliono approfondire. Burgio, ascoltato in aula, si era difeso per oltre due ore respingendo le accuse mosse dagli inquirenti. 

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