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Cronaca

"Il giudice ha mostrato forte ostilità", accolta ricusazione di Arnone

La Corte di appello dà ragione all'avvocato-imputato, il presidente dei gip non potrà giudicarlo

"Non c'è dubbio che le dichiarazioni rese dal giudice Francesco Provenzano nel corso della sua deposizione al processo in cui era imputato l'avvocato Giuseppe Arnone fanno trasparire sentimenti di forti ostilità, verosimilmente esasperati dalla natura amichevole dei loro rapporti in passato. Anche le denunce presentate contemporaneamente dal giudice nei suoi confronti inducono ad accogliere l'istanza di ricusazione". 

Arnone affidato ai servizi sociali

L'avvocato Giuseppe Arnone, che nelle scorse ore è stato affidato in prova ai servizi sociali come misura alternativa al carcere per una condanna a 16 mesi di reclusione per l'accusa di calunnia, ottiene dalla Corte di appello la ricusazione del presidente dei gip Francesco Provenzano, lo stesso che, nel novembre del 2016, aveva convalidato il suo arresto per estorsione in seguito annullato da riesame e Cassazione.

Arnone si era rivolto ai giudici per chiedere la sua ricusazione in merito a un procedimento per molestie, ai danni di un barista che lo ha denunciato perchè si sentiva disturbato dalle reiterate affissioni di manifesti dal contenuto "denigratorio e offensivo" delle figure istituzionali. 

La Corte di appello ha accolto la richiesta, soprattutto in relazione alle dichiarazioni fatte da Provenzano, che presiede l'ufficio Gip, nell'ambito di un procedimento nel quale era imputato Arnone e "parte offesa" il magistrato Alessandra Vella. I toni e le parole utilizzate da Provenzano durante la deposizione hanno spinto i giudici a ritenere che, al di là delle querele reciproche, "di per sè non decisive ai fini della ricusazione", ha manifestato "una grave inimicizia" che lo rende incompatibile a giudicarlo. 

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