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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

"Informava il boss sulle inchieste", indagato ex dirigente della Questura di Agrigento

Giovanni Giudice, oggi a Genova, avrebbe ricevuto in cambio dei vantaggi economici e personali

L'ex capo dell'ufficio amministrativo della Questura di Agrigento, Giovanni Giudice, è accusato di corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e accesso abusivo al sistema informatico nel contesto della maxi operazione antimafia "Camaleonte" che ha portato all'arresto di diversi componenti delle presunte famiglie mafiose di Gela. Lo riporta il quotidiano La Sicilia, in edicola oggi.

Secondo l'accusa (che ne aveva chiesto gli arresti domiciliari) Giudice avrebbe fornito su richiesta informazioni su indagini in corso, ricevendo in campio vantaggi economici. Nello specifico secondo gli inquirenti avrebbe avuto una carta di credito intestata alla famiglia Luca (quattro componenti sono stati arrestati con l'accusa di contiguità con i Rinzivillo. In cambio avrebe potuto godere di una carta di credito e della possibilità di acquistare auto a prezzi estremamente bassi.

Giudice nella sua breve permanenza ad Agrigento era balzato all'onore delle cronache per un duro scontro con l'avvocato Giuseppe Arnone per una irruzione - era la denuncia dell'ambientalista - nel suo studio in via Mazzini. Il nome di Giudice rientra inoltre nelle carte dell'inchiesta su Antonello Montante, dato che questi avrebbe, secondo quanto riporta il quotidiano catanese, sollecitato un'assunzione all'ex numero uno degli industriali.

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