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Malasanità

La giornalista morta per malaria non diagnosticata, medico di base rinviato a giudizio

Alla 44enne Loredana Guida sarebbe stata prescritta una terapia per l'influenza nonostante avesse riferito al sanitario di essere stata in Africa. Processo in corso per altri due imputati

Malaria curata come influenza stagionale nonostante la paziente avesse detto e ribadito di essere da poco rientrata da un viaggio in Africa: il giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il rinvio a giudizio di Francesco Sciortino, medico di base, accusato di omicidio colposo nell'ambito della morte della giornalista e insegnante Loredana Guida.

La donna, secondo quanto denunciato dai familiari e adesso al vaglio del tribunale, sarebbe deceduta, il 28 gennaio del 2020, perchè i medici non avrebbero diagnosticato la malattia tropicale che aveva contratto in Africa in un recente viaggio. 

Si tratta del terzo rinvio a giudizio disposto sul caso. A Sciortino, la cui posizione era stata separata dalle altre per un errore della procura che aveva omesso di dare seguito alla richiesta di interrogatorio, messa per iscritto dai suoi legali Giuseppe e Nicola Grillo, si contesta di avere sottovalutato i sintomi della malaria che sarebbero stati facilmente intuibili - è l'atto di accusa del pm Elenia Manno che ha svolto le indagini - in quanto la febbre arrivava a pochi giorni dal viaggio in Africa di cui il medico sarebbe stato a conoscenza perchè la donna glielo avrebbe fatto presente.

"Pur sapendo del viaggio - si legge nel capo di imputazione - a fronte di un generale malessere e di un importante stato febbrile, manifestato fin dal 15 gennaio, si limitava a prescriverle una terapia farmacologica idonea alla cura di una banale influenza stagionale, omettendo tempestivamente la prescrizione di analisi specifiche". Per la stessa vicenda, nei mesi scorsi, sono stati rinviati a giudizio pure Gioacchino Brucculeri, 70 anni, medico in servizio alla Guardia medica e Maurilio Castelli, 36 anni, sanitario in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.

A Castelli, in particolare, si contesta di non avere sottoposto la paziente ad un'accurata anamnesi e, soprattutto, di non avere eseguito un test rapido per la malaria nonostante Loredana Guida - sostiene l'accusa - avesse detto in fase di triage di essere stata in Africa. Sciortino, invece, pur sapendo del viaggio in Nigeria, le avrebbe prescritto la terapia per l'influenza.

Brucculeri, infine, a seguito del suo accesso in guardia medica il 19 gennaio, avrebbe omesso di “indirizzare la paziente verso un'adeguata struttura di emergenza nonostante le condizioni critiche".

I familiari si sono costituiti parte civile con l'assistenza dell'avvocato Daniela Posante, dalle cui denunce è stata avviata l'inchiesta. 

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