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Cronaca

La giornalista morta per malaria, il caso approda in aula

Il giudice ha disposto l'acquisizione di una parte del diario clinico legato al ricovero di Loredana Guida nell'ambito dell'udienza in cui si dovrà decidere sull'opposizione dei familiari all'archiviazione per due paramedici e due sanitari. Domani potrebbe arrivare la decisione sul rinvio a giudizio per tre medici

Il gip Luisa Turco ha ordinato l'acquisizione di una parte del diario clinico, non presente nel fascicolo, dal quale si potrà ricostruire la somministrazione del chinino negli ultimi giorni di vita di Loredana Guida, la giornalista e insegnante di 44 anni deceduta il 28 gennaio dell'anno scorso per una malaria non diagnosticata.

E' iniziata questa mattina, con un breve passaggio in aula, la prima udienza dei due procedimenti paralleli sul caso giudiziario legato al decesso della donna. Il pm Elenia Manno ha chiesto l'archiviazione per i due paramedici che intervennero il giorno del suo ingresso al pronto soccorso del San Giovanni di Dio e per i due sanitari che operarono sulla paziente quando le sue condizioni erano ormai critiche.

Il difensore dei familiari della giornalista-insegnante, l'avvocato Daniela Posante, si oppone alla chiusura del caso. Prima di sentire in udienza pure le conclusioni delle altre parti (lo stesso pm e i difensori degli indagati, ovvero gli avvocati Silvio Miceli, Giovanni Crosta e Salvatore Maurizio Buggea), è stata disposta l'acquisizione del documento. Si torna in aula il 28 giugno. 

Domani, invece, davanti al gup Stefano Zammuto, è in programma l'udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio di Gioacchino Brucculeri, 69 anni, medico in servizio alla Guardia medica; Maurilio Castelli, sanitario in servizio al pronto soccorso e Francesco Sciortino, medico curante della donna.

A Castelli, in particolare, si contesta di non avere sottoposto la paziente ad un'accurata anamnesi e, soprattutto, di non avere eseguito un test rapido per la malaria nonostante Loredana Guida - sostiene l'accusa - avesse detto in fase di triage di essere stata in Africa.

Sciortino, invece, pur sapendo del viaggio in Nigeria, le avrebbe prescritto la terapia per l'influenza. Brucculeri, infine, a seguito del suo accesso in guardia medica il 19 gennaio, avrebbe omesso di effettuare "ogni ulteriore approfondimento nonchè omesso di indirizzare la paziente verso un'adeguata struttura di emergenza nonostante le condizioni critiche".

I familiari si costituiranno parte civile sempre con l'assistenza dell'avvocato Daniela Posante, dalle cui denunce è stata avviata l'inchiesta. I tre medici imputati di omicidio colposo hanno nominato come difensori gli avvocati Giusj Katiuscia Amato e Nicolò Grillo.

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