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Cronaca

"La gestione risulta essere pregiudicata": c'è il rischio dello stop del servizio idrico

A lanciare l'allarme in una lunga lettera inoltrata agli enti preposti è il commissario prefettizio Venuti: c'è il rischio di un default del sistema

A lanciare l'allarme per primo era stato, parecchie settimane fa, l'ormai ex commissario prefettizio Dell'Aira, il quale aveva paventato che l'insediamento di un commissario fallimentare per Girgenti Acque si sarebbe tradotto in un rischio effettivo per il proseguimento della gestione.

Un "allarme" che si è oggi rivelato fondatissimo. A mettere nero su bianco che il sistema è praticamente collassato, e che c'è il rischio che domattina non ci sia più chi porta l'acqua (poca, per la verità) nella case dei cittadini è il commissario Gervasio Venuti. Tutto parte da una richiesta del Tribunale fallimentare che lo scorso 1 e 2 luglio ha predisposto delle determinazioni che, dice Venuti nella sua lettera, "presentano immediatamente profili di incompatibilità con la continuità del servizio pubblico essenziale". 

Di cosa si tratta? Di una maxi richiesta di fondi che ammonta ad oltre 7 milioni e 260mila euro che la curatela fallimentare attende dalla gestione commissariale per pagare parte dei debiti contratti dalla società.  Il problema è, scrive Venuti, che il saldo dei conti postali e bancari è di poco più di 880mila euro. 

"Lo scrivente - dice quindi Venuti - pur avendo condotto il compito affidato dalla prefettura di Agrigento nell'unica prospettiva dell'obbligatoria erogazione del servizio pubblico essenziale e dell'interesse dei cittadini, riconoscendo l'obbligo inderogabile di ottemperare alle disposizioni del tribunale fallimentare, deve rappresentare la certezza che la gestione del servizio pubblico sembra pregiudicata, e ciò può produrre gravi e immediati danni ai cittadini e alle imprese, all'Ati, ai dipendenti, al patrimonio dei Comuni, con refluenze sulla salute pubblica, sull'ambiente e sull'ordine pubblico. Lo scrivente resta in attesa di ogni eventuale urgente determinazione finalizzata ad affrontare i problemi rappresentanti, dovendo fare presente che nelle attuali condizioni non potrò proseguire l'incarico ricevuto e non potrò assumere le responsabilità a tutti i livelli derivanti dalla materiale impossibilità di condurre con regolarità la gestione commissariale del servizio idrico integrato".

La palla adesso passa alla Regione, a quanto pare: è affidata all'avvocatura regionale la valutazione di una soluzione legale che consenta alla gestione commissariale di continuare a lavorare pur consentendo la curatela fallimentare.

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