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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Gaziano: "Agrigento merita di più che una disordinata programmazione culturale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AgrigentoNotizie

È vero: può essere pura incompetenza o vacua arroganza del potere, scegliere una confusionaria commistione tra Agrigento storica e rimandi effettualmente classici. Il progetto zambutiano di arredare parti del centro storico con testimonianze classiche, approvato dalla regione con fondi speciali e specifici, ha subito una distorta interpretazione dalla nuova amministrazione Firetto

Cosicchè Piano Lena (nella discesa Matteotti, o come vuole la tradizione popolare, via Bac Bac) e piazzeta San Giuseppe hanno subito una forzatura priva di qualsiasi consistenza storico-culturale e altresì priva di una qualche utilità turistica.

Allora, ignoranza, o propriamente arroganza del potere o ferma continuità della politica del “fumo negli occhi”?

E dire che “Fumo negli occhi” (Smoke gest in your eyes) alla fine degli anni '50 fu un galattico successo del sound americano, un vero inno all'amore con i celeberrimi Platters, in attesa che arrivassero qualche anno dopo i favolosi Beattles. 

Ebbene respiriamo piazzetta San Giuseppe: spazio vitale di una porzione del nostro centro storico, riferimento logistico di tre importanti strutture pubbliche o al servizio dei cittadini: Camera di Commercio, uffici comunali di primissima importanza sociale, ufficio postale di grande affluenza: dunque perchè scombinare quella piazzetta con ampi e pericolosi scivoli per colti riferimenti a Cicerone e Lucrezio Caro?

Bastava e basterebbe avere il coraggio sociale, culturale e politico di cambiare, con facilità e scarsissima spesa, (che a confronto delle spese affrontate per queste discutibili iniziative)sarebbe poca cosa: spostare questa struttura così com'è in una delle villette che insistono su Porta di Ponte, la villetta Garibaldi o la Villetta Castellana o ancora la Villetta Patti, retrocesse a loro volta, durante la Sagra del Mandorlo, a miserandi mercati di serie D.

E lo stesso si potrebbe facilmente realizzare per Piano Lena (così com'è sembra, ma per fortuna non è, zona terremotata).

Così queste due istallazioni artistiche godrebbero di un impatto felicissimo con i numerosissimi turisti che Porta di Ponte attraversano quotidianamente: e così il fumo svanirebbe e si creerebbe un incantevole rapporto tra centro storico (Porta di Ponte) e classicità dell'animo akragantino.

Con pochissima spesa e con la dimostrazione, per una volta, che ad amministrare la cosa pubblica vi sono persone illuminate e consapevoli della nostra storia.

Ma perchè Beniamino Biondi, acuto e sottile intellettuale, esteta e riflessivo, non ci ha mai pensato? Agrigento merita molto di più che una disordinata e velleitaria programmazione artistico-culturale, voluta da una super-commissione di cui faceva parte lo stesso sindaco.

Così piazzetta San Giuseppe con un bel prato verde, alcune panchine e giochi per ragazzini respirerebbe dentro e per la città. Stessa felice trasformazione per Piano Lena con un lineare ed elegante ripristino di uno stile propriamente medievale, libero da ingombri, classicheggianti, invadenti, che nessuno vede. Piano Lena diventerebbe d'incanto uno spazio (magari con panchine e fontane medievali anch'esse) di relax e di ristoro per i numerosi turisti e cittadini che affrontano l'irta salita Matteotti.

A proposito, Beniamino, piano Bibbirria invece di ospitare una struttura dalla metafora ignota, non poteva ricevere su una piccola colonna, magari un busto di Giacomo Matteotti, a cui è intitolata la vicina lunga discesa? Matteotti lo meriterebbe senz'altro.

Mario Gaziano, direttore del Pirandello stabile festival

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