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Cronaca

"Maxi furti di corrente con la complicità dei verificatori Enel", confermate misure cautelari

La stessa difesa rinuncia alla scadenza dei termini per ottenere il rinvio dell'udienza preliminare

La difesa rinuncia alla scadenza dei termini di custodia cautelare e l’udienza viene rinviata al 19 aprile per definire eventuali trattative con la Procura per derubricazioni o patteggiamenti.

Dopo la falsa partenza, per alcune notifiche non andate in porto, dell’udienza preliminare scaturita dall’inchiesta “Alta tensione”, che ipotizza un maxi giro di furti di energia elettrica grazie alla complicità di verificatori dell’Enel corrotti, ieri mattina c’è stato il primo passaggio in aula. Giovanni Trupiano, 60 anni di Agrigento, e Domenico La Porta, 63 anni di Naro, ispettori della multinazionale che, sostiene l’accusa, in alcuni casi, avrebbero persino alimentato le ruberie e dato suggerimenti utili per non essere scoperti, sono ancora sottoposti alla misura dell’obbligo di firma che sarebbe scaduto fra pochi giorni, a distanza di un anno dall’operazione. Per questo il gup Francesco Provenzano ha anticipato di una settimana l’udienza. I loro difensori, gli avvocati Ignazio Valenza e Aldo Virone, hanno dato il consenso a sospendere i termini di custodia per ottenere un rinvio dell’udienza che, in precedenza, era stato chiesto, senza ottenerlo, per un difetto nelle notifiche che, secondo il giudice, erano regolari. Si torna in aula il 19 aprile. Gli imputati sono venti. Trupiano e La Porta sono accusati di diverse ipotesi di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, furto, truffa e omissione di atti di ufficio. Nella lista dei venti imputati, ai quali si contestano anche il furto, la truffa e la corruzione, ci sono commercianti, esercenti e professionisti. 

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