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Giovedì, 28 Marzo 2024
Complice il gran caldo

Incendio minaccia la necropoli Pezzino, inferno di fuoco e fumo devasta 50 ettari a Caltabellotta

Impiegati anche due elicotteri e un canadair della Forestale. Dell’attività investigativa si stanno occupando, privilegiando verosimilmente l’ipotesi di un rigi doloso, gli uomini della Forestale di Santa Margherita Belice

Fuoco e fumo minacciano la necropoli Pezzino e lambiscono un B&B e il cantiere di manutenzione del viadotto Akragas, ad Agrigento, e devastano la macchia Mediterranea di Sant’Angelo Muxaro e di Caltabellotta dove sono dovuti intervenire anche due elicotteri e un canadair. Ore, a dir poco, campali per le squadre dei vigili del fuoco e gli uomini della Forestale che hanno raccolto – in tutta la provincia – decine e decine di “Sos”.

Terribile è stato l’incendio scoppiato a ridosso della necropoli Pezzino. Ad essere inceneriti, letteralmente, sono stati i mandorli – il tipo simbolo della Sagra – e le palme. I pompieri hanno lavorato ore ed ore prima di riuscire a circoscrivere il vasto fronte che ha appunto messo paura, avvicinandosi troppo, a quanti si trovavano in un B&B della zona.

A Sant’Angelo Muxaro, lungo la statale 118, all’altezza del chilometro 117+600 e del chilometro 123+200 è stato, all’improvviso, inferno di fuoco. Un rogo originato da un falò di sterpaglie che, ad un certo punto, è anche sembrato incontenibile e che rischiava di avvicinarsi alle case. A mobilitarsi sono stati gli uomini del corpo Forestale delle Regione Siciliana, i vigili del fuoco del distaccamento volontario di Cianciana, ma sono intervenuti anche gli stessi militari dell’Arma che si sono occupati di mettere in sicurezza eventuali residenti dell’area o passanti. Circa tre ettari sono andati in fumo. Per fortuna però non si sono registrati danni alle persone. Stessa cosa, grosso modo, in contrada Piano Monaco a Caltabellotta. Per cause in corso d’accertamento – sembrerebbe essere privilegiata la matrice dolosa naturalmente – è scoppiato un incendio in un’area privata. Un rogo che si è esteso ed ha divorato ben 50 ettari di macchia Mediterranea e sterpaglie. Le fiamme sono state domate dopo più di 4 ore dagli uomini della Forestale dei distaccamenti di Santa Margherita Belìce, Caltabellotta e Burgio. Impiegati anche due elicotteri e un canadair della Forestale. Dell’attività investigativa si stanno occupando, privilegiando verosimilmente l’ipotesi di un incendio doloso, gli uomini della Forestale di Santa Margherita Belice. I danni, in tutti questi casi, non sono stati quantificati nell’esatto ammontare economico. E’ certo però che, nel caso di Caltabellotta, sono stati veramente ingenti. Anche se, per fortuna, non si sono registrati danni agli immobili o alle persone.

Pompieri e Forestale, complice l’afa degli ultimi giorni, non hanno un solo secondo di pace e continuano a fare avanti e indietro da tutto il territorio provinciale, provando a salvare il salvabile e, soprattutto, a fronteggiare eventuali rischi o pericoli per la pubblica incolumità.

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