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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

La frana del viale della Vittoria, Antonica: "Il Comune sapeva da tre anni"

L'ex comandante dei vigili urbani ha testimoniato al processo a carico dell'ex sindaco Marco Zambuto, del dirigente dell'Utc e dei proprietari dei terreni adiacenti al costone

“Il Comune sapeva del rischio tanto che, sollecitato dal Genio Civile e dall’Arpa, il 5 aprile del 2011 notificò un’ordinanza ai proprietari dei terreni adiacenti il costone di palazzo Crea diffidandoli a metterli in sicurezza visto che erano state segnalate delle infiltrazioni di acqua dall’amministratore di condominio”.

L’ex comandante della polizia municipale di Agrigento, Cosimo Antonica, attuale dirigente di un altro settore di Palazzo dei Giganti, ha ripreso la sua audizione al processo per il crollo del costone sul palazzo Crea. Il processo è ripartito ieri mattina, e si è protratto fino al pomeriggio, davanti al giudice monocratico Manfredi Coffari. All’udienza precedente, infatti, c’era stato un azzeramento visto che il magistrato Rosanna Croce, davanti alla quale era iniziato il dibattimento, sarà trasferita nelle prossime settimane al tribunale di Torino e non avrebbe potuto completare il dibattimento.

Un mese fa, dopo l’azzeramento del processo, c’era stato l’intervento pubblico dell’avvocato Salvatore Pennica, che all’epoca del crollo fu evacuato dalla sua abitazione, e aveva scritto al procuratore e al presidente del tribunale per chiedere “di non perdere altro tempo”. Pennica, costituito parte civile anche in difesa di altri sfollati, anche ieri ha protestato per il fatto che non sia stata fissata un’udienza precedente alla sosta estiva. Per questo, ieri mattina, anche in considerazione del fatto che la difesa degli imputati (affidata agli avvocati Silvio Miceli, Rosa Salvago, Antonino Gaziano e Antonino Manto) non ha dato il consenso a utilizzare gli atti precedenti, si è ripartiti da capo con le stesse questioni preliminari che erano state solevate sia all’udienza preliminare che all’apertura del precedente dibattimento davanti al giudice Croce. La deposizione di Antonica, in particolare, è stata al centro di un duro scontro. La difesa di Zambuto, per la terza volta, ha sostenuto che Antonica, in realtà, potesse essere “indagabile” in quanto avrebbe dovuto occuparsi “di mettere in sicurezza l’area visto che era a capo della polizia municipale e aveva incarichi di protezione civile”. 

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