Scarichi abusivi nell'Akragas, ricorsi contro le ingiunzioni di pagamento
Tanti i cittadini che, negli anni passati, sono stati sanzionati perché avevano degli allacci a condotte che lasciavano defluire le fognature nel fiume
Sono almeno sei, ma potrebbero essere le prime di una lunga serie, le ingiunzioni di pagamento - emesse dal settore Ambiente, Turismo, Attività economiche e produttive, Infrastrutture stradali e Protezione civile del Libero consorzio comunale – che sono state impugnate con tanto di ricorso in opposizione. Torna a farsi concreto il problema di quegli agrigentini che, negli anni passati, sono stati sanzionati perché avevano degli allacci a condotte che scaricavano nel fiume Akragas. Il tutto, naturalmente, senza autorizzazione allo scarico.
Controlli e scoperte vennero fatte, nel corso del tempo, dal personale tecnico dell’Utc di palazzo dei Giganti, Girgenti Acque e dagli agenti di polizia giudiziaria del comando dei vigili urbani. La sanzione amministrativa varia da 6 mila a 60 mila euro. Le multe elevate loro vanno da un minimo di 6 mila ad un massimo di 9 mila euro. Sanzioni che, però, non sono state onorate. Ed ecco dunque che il settore Ambiente, Turismo, Attività economiche e produttive, Infrastrutture stradali e Protezione civile del Libero consorzio comunale ha firmato delle vere e proprie ingiunzioni di pagamento. Ingiunzioni contro le quali, adesso, gli agrigentini stanno facendo ricorso. Ma il Libero consorzio comunale – gli atti sono stati firmati dal commissario straordinario Girolamo Alberto Di Pisa - ha deciso di resistere in giudizio nominando un legale per la difesa processuale dell’ente. Tutto dunque, se non verrà trovata un’alternativa, finirà davanti ad un giudice.