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Cronaca Realmonte

Dagli Stati Uniti a Realmonte per valorizzare la villa romana di Durrueli

Firmata una convenzione triennale tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento e l'Università della Florida meridionale

Riflettori accesi sulla villa romana di Durrueli, a Realmonte. È stata firmata una convenzione triennale tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento e l’Università della Florida meridionale, negli Stati Uniti, per lo studio e la valorizzazione del sito archeologico agrigentino.

La villa, risalente al primo secolo dopo Cristo, si trova sulla spiaggia di Punta Piccola, a due passi da Realmonte e dalla Scala dei Turchi. Fu scoperta nel 1907, durante i lavori di scavo per la realizzazione della ferrovia. L'edificio è costruito attorno ad un impluvium, posto nel cortile centrale decorato da colonne. Intorno si articolano i vari ambienti, arricchiti da marmi e mosaici.

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Direttore scientifico della nuova campagna di studi, insieme alla Soprintendenza, sarà l’archeologo Davide Tanasi, che dal 2012 dirige missioni statunitensi nel territorio siracusano. Lo studioso, inoltre, ha già collaborato con la Soprintendenza di Agrigento in diversi progetti di divulgazione del patrimonio archeologico anche a livello nazionale, con alcune ricostruzioni in 3D della villa romana. Adesso, l’Università della Florida meridionale vorrebbe realizzare un investimento per la valorizzazione del sito di Realmonte.

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La ricerca – si legge nella convenzione - ha come obiettivo l’approfondimento dello studio architettonico e stratigrafico del complesso monumentale. I nuovi dati saranno acquisiti attraverso metodologie scientifiche specifiche come il telerilevamento, lo studio dei reperti, la ricognizione di superficie, eventuali saggi stratigrafici di approfondimento, in una prospettiva di studio interdisciplinare. Saranno coinvolti, inoltre, studenti di archeologia provenienti dal mondo dell’università e del volontariato, con laboratori didattici integrati, creando sinergie e collaborazioni con diverse realtà.

L’università americana metterà a disposizione personale qualificato ed apparecchiature per l’elaborazione dei dati, oltre ad inviare in Sicilia giovani studenti selezionati per il progetto. La Soprintendenza di Agrigento, invece, fornirà il proprio personale per attività di tutoring e funzioni di supporto, oltre a condividere il patrimonio archeologico per esercitazioni pratiche di schedatura e disegno tecnico. Tutte le spese di scavo e ricerca, compresa la mobilità degli studenti e dei docenti, saranno a carico dell’università statunitense.

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