rotate-mobile
Cronaca

Firetto: "Pirandello un orgoglio senza tempo per Agrigento"

Il sindaco, in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita del drammaturgo, parla del rapporto con la città. "Patrimonio condiviso che va oltre la lettura"

Sindaco Firetto, 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello, quanto orgoglio per la città e per l’Italia?

“Un orgoglio non misurabile nel tempo convenzionale dei 150 anni dalla nascita che rappresentano non soltanto un traguardo di storia letteraria ma il riconoscimento della vitalità di un’opera che non ha smesso di produrre i suoi effetti anche nel mondo contemporaneo. Tra le tante ragioni di orgoglio che vanta Agrigento, di certo Pirandello ne rappresenta una mirabile sintesi, il momento in cui l’intera storia della città si coniuga in un’intelligenza maestosa e raffinata che si proietta a rappresentare nel mondo un simbolo vivo dell’intera cultura italiana”.

VEDI IL VIDEO: Pirandello coniuga cultura e turismo 

Agrigento ed il Premio Nobel, qual è stato ed è il loro rapporto?

“Un rapporto di compatibilità spontanea e naturale, un momento che si interseca nella carriera del drammaturgo come quel riconoscimento doveroso per un’opera oltre la quale il teatro mondiale non ha più potuto essere uguale a prima. Tra i Nobel ricevuti dai siciliani, certamente quello consegnato a Pirandello ha avuto il merito di dimostrare la portata internazionale di un messaggio di cultura che ancora oggi costituisce ragione di dialogo fra i Paesi e di rispetto per ciò che di meglio rappresenta la Sicilia nel mondo, quella “Sicilia come metafora” che Leonardo Sciascia individua proprio sulla scorta di Pirandello”.

Pirandello con la sua letteratura ha fatto conoscere la Sicilia al mondo con la sua importante cultura e tradizioni?

“Certamente, ma soprattutto ha corretto l’idea di una Sicilia esclusivamente verista, ammantata di cultura folklorica e popolare, dimostrando come una specificità culturale di robusta tradizione abbia potuto contenere la complessità di un messaggio interpretabile in ogni parte del mondo, in alcuni casi anche anticipando correnti filosofiche e ulteriori derivazioni di scrittura teatrale e romanzesca”.

Quanto i giovani, secondo Lei, conoscono Pirandello, e perché dovrebbero conoscerlo?

“Ad Agrigento Pirandello è patrimonio condiviso ed è parecchio letto, anche grazie agli approfondimenti proposti dagli istituti scolastici, e non per ultimo riconoscendo in lui caratteri che fatalmente ci appartengono. Altrettanto per l’Italia dove Pirandello è riferimento attuale di molta saggistica letteraria e oggetto di una ricchissima edizione critica per cui tutte le sue opere sono disponibili sul mercato vantando un seguito di lettori che non cessa di esauristi al di là di ogni passaggio di generazioni”.

La Sicilia di Pirandello quanto è cambiata ed in che cosa è rimasta uguale?

“La Sicilia è molto mutata, non c’è dubbio, ma è altrettanto vero che questo dato di fatto contiene anche la sua possibile negazione, come appunto in un romanzo pirandelliano. Sono cambiate le dinamiche sociali, i rapporti di forza, i contesti di relazione quotidiana, ma in fondo sono soltanto maschere che diversamente si intersecano e si scambiano, perché al fondo della Sicilia rimane il suo carattere secolare, antico, insieme ibridato e nobilitato dalle tante culture che in Sicilia hanno lasciato una loro impronta”. 

Agrigento è una città pirandelliana?

“No, è la città di Pirandello!”.

Le opere di Pirandello hanno cambiato anche il modo di fare teatro?

“Lo hanno squinternato”.

Qual è l’opera che a Lei, Sindaco, le piace di più e perché?

“I sei personaggi è il lavoro che esprime un integrale compendio dell’opera pirandelliana”.

C’è un suo scritto che racconta la vita di Agrigento?

“Tutto Pirandello racconta Agrigento, un microcosmo che si trasfigura diventando orizzonte di senso per un’intera cultura, ma la città è certo più presente nei romanzi e soprattutto nelle novelle, che per certi aspetti sono un baule narrativo le cui risonanze ancora oggi appaiono poco esplorate e ricchissime di notazioni di costume e di critica sociale benissimo presenti alla vita quotidiana della città odierna”.

Le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita dell’importante personaggio vedono la realizzazione di significativi programmi?

“Mi fa piacere parlare di una celebrazione diffusa di Pirandello attraverso eventi e manifestazioni che hanno coinvolto per intero la città, con maggiore frequenza nei giorni che si approssimano alla data del 28 giugno. Fra tutti cito il Premio Pirandello, che sarà assegnato a una prestigiosa figura del mondo artistico e intellettuale italiano, e la rappresentazione di un’opera potente come “Uno, nessuno e centomila” con Enrico Lo Verso che giunto alla sua piena maturità d’attore potrà confrontarsi con un modello di teatro contemporaneo, cioè il nostro Luigi Pirandello”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Firetto: "Pirandello un orgoglio senza tempo per Agrigento"

AgrigentoNotizie è in caricamento