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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Favara

"Violenza sessuale e maltrattamenti alla figlia", gip dispone incidente probatorio

Accolta la richiesta del pm Alessandra Russo: sarà sentita subito la vittima "in considerazione dello stato di particolare vulnerabilità"

"La vittima versa in una condizione di particolare vulnerabilità”. Per questo è “assolutamente urgente acquisire ora la sua testimonianza”: il gip di Agrigento, Alfonso Malato, accoglie la richiesta del pubblico ministero Alessandra Russo e dispone l’incidente probatorio per cristallizzare la prova a carico del netturbino cinquantenne favarese finito in carcere il 10 gennaio con l’accusa di avere ripetutamente violentato e picchiato la figlia.

La sua audizione, in contraddittorio fra le parti e pienamente utilizzabile al processo tanto da rappresentare una vera e propria anticipazione del dibattimento, è stata programmata per il 26 aprile. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati iscritti sul registro degli indagati, con le accuse di false dichiarazioni al pubblico ministero e favoreggiamento, altri due figli, la moglie e i cognati del principale indagato che avrebbero mentito, lo scorso 16 settembre quando furono chiamati a testimoniare, per sviare l'inchiesta. Il principale indagato, invece, difeso dall’avvocato Davide Casà (gli altri familiari sono assistiti dallo stesso Casà e dal collega Salvatore Cusumano) risponde di tre ipotesi di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni.

L'inchiesta ha portato all'ordinanza cautelare in carcere, in seguito confermata dal tribunale del riesame. Ultimato l'incidente probatorio il quadro potrebbe essere maturo per approdare in aula per il processo.

La donna, dopo la separazione dal marito, - secondo la ricostruzione dell'episodio - era tornata a vivere dal padre insieme ai tre figli. In quel momento sarebbe iniziato l’incubo fatto di violenze sessuali, percosse e umiliazioni di ogni genere. In una circostanza avrebbe subito persino una un'aggressione con una pistola in mano e, con la minaccia dell’arma, il padre l’avrebbe costretta a spogliarsi e subire un rapporto sessuale. Nella casa paterna, come ha scritto nella denuncia presentata ai carabinieri che hanno avviato l’inchiesta su incarico della Procura, avrebbe subito a lungo maltrattamenti, violenza fisica e abusi sessuali.

La lista delle accuse è raccapricciante ed è scandita da particolari crudi. La donna ha sostenuto di essere stata vessata, umiliata e picchiata. Uno degli episodi più terribili raccontati riguarda una presunta violenza sessuale che avrebbe subito in presenza dei figli. Gli stessi bambini sarebbero stati oggetto delle sue minacce e, in particolare, li avrebbe usati come strumento di pressione dicendole che, qualora non lo avesse assecondato nelle sue richieste sessuali, non li avrebbe sostenuti economicamente.

Il cinquantenne, però, nega tutto. “Non è vero, non l’ho mai toccata con un dito”. 

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