Accusato di avere fatto una truffa on line ma era in carcere: assolto favarese
Giuseppe Lattuca, 63 anni, padre di Gessica, la ragazza scomparsa nel nulla il 12 agosto del 2018, era finito a giudizio per l'accusa di essere sparito con l'acconto di una costosa Bmw
Accusato di avere simulato la vendita di una Bmv per incassare l'acconto e sparire ma in realtà in quel periodo era detenuto al carcere di Agrigento e non poteva avere commesso la truffa: il giudice monocratico del tribunale di Pavia ha assolto "per non avere commesso il fatto" il favarese Giuseppe Lattuca, 64 anni, padre di Gessica, la ragazza scomparsa nel nulla il 12 agosto del 2018.
Il favarese era accusato di avere finto di vendere una Bmv X3, immatricolata dieci anni prima, ad un prezzo di 2.600 euro. Dopo avere chiesto, ottenendolo, due acconti per un importo complessivo di 1.000 euro, secondo l'accusa iniziale, aveva fatto perdere le proprie tracce. Il cinquantenne bulgaro truffato, però, si era rivolto alla polizia postale che riteneva di avere identificato l'autore del presunto raggiro.
L'episodio risale al 12 novembre del 2018. La truffa, a seguito dalla pubblicazione dell'annuncio sul sito Subito.it e di due versamenti su una postepay, si sarebbe consumato a Casarile, in provincia di Milano. Il difensore, l'avvocato Salvatore Cusumano, ha documentato che, in quel periodo, Lattuca si trovava in carcere per una precedente vicenda giudiziaria.