Tentato omicidio Nicotra, la Dda dispone esami su cicche di sigarette e auto sequestrata
Il 5 dicembre - al Gabinetto regionale della polizia Scientifica di Palermo - si faranno gli accertamenti per l'individuazione di tracce biologiche e impronte digitali. Accertamenti tecnici non ripetibili per i quali gli indagati hanno facoltà di nominare un difensore e un consulente tecnico di fiducia
Il 5 dicembre - al Gabinetto regionale della polizia Scientifica di Palermo - si faranno gli accertamenti per l'individuazione di tracce biologiche e impronte digitali. Accertamenti tecnici non ripetibili per i quali gli indagati hanno facoltà di nominare un difensore e un consulente tecnico di fiducia per partecipare alle operazioni e ai successivi accertamenti. La notifica è stata firmata dai sostituti procuratori della Dda di Palermo Alessia Sinatra e Calogero Ferrara - e delegata alla Squadra Mobile di Agrigento e Palermo - a carico delle sei persone iscritte nel registro indagati. L'inchiesta è quella sul tentato omicidio di Carmelo Nicotra.
Svolta nell'inchiesta: sei persone indagate
La stessa vittima del tentato omicidio è indagato, dalla Dda di Palermo, per l'ipotesi di reato di favoreggiamento e dalla Procura di Agrigento per l'ipotesi di reato di riciclaggio.
Il 35enne indagato per "riciclaggio"
I sostituti procuratori Alessia Sinatra e Calogero Ferrara hanno disposto gli accertamenti finalizzati all'individuazione di tracce biologiche: sangue, saliva e altre e di impronte digitali sul materiale sottoposto a sequestro e non ancora deperito. In particolare, "sulle cicche di sigaretta rinvenute in via Mendei e in via Torino a Favara - in occasione del tentato omicidio di Carmelo Nicotra - e sulla autovettura, Fiat Panda, rinvenuta all'interno del garage di pertinenza di Nicotra, nonché su tutto quanto ulteriormente rinvenuto sul luogo" del tentato omicidio.
Il fascicolo è passato alla Dda
Carmelo Nicotra, nella tarda serata del 23 maggio scorso, venne "investito" da una pioggia di proiettili di kalashnikov e calibro 9. Un proiettile lo raggiunse ad un gluteo e, trapassandolo, gli frantumò il femore. Nelle vicinanze dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento fu accompagnato da qualcuno. Sentito "a sommarie informazioni" riferì di non aver visto i propri aggressori perché si trovava di spalle.