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Cronaca Favara

Tentato omicidio in un bar a Favara, due testi: "Non c'è stata alcuna sparatoria"

Due donne, testimoni oculari, smentiscono la ricostruzione accusatoria: "Nessun colpo di pistola"

“Abbiamo assistito a una colluttazione ma non è mai stato esploso alcun colpo di pistola”. Due testimoni oculari del presunto tentato omicidio ai danni di un disoccupato trentunenne, avvenuto davanti a un bar di Favara, smentiscono la ricostruzione accusatoria. A chiedere l’audizione di Giuseppina Diana e Samanta Minnella sono stati gli avvocati Rosario Fiore e Raimondo Tripodo, difensori dell’unico imputato, il pescatore Gaetano Volpe, 51 anni, di Porto Empedocle.

Il processo è in corso davanti al giudice dell’udienza preliminare Francesco Provenzano con le forme del giudizio abbreviato condizionato: in sostanza, sebbene il rito escluda l’audizione di nuove prove, i difensori hanno ottenuto di ascoltare due testimoni oculari che smentirebbero l’ipotesi accusatoria, secondo cui la vittima sarebbe stata ferita da un colpo di pistola.

La tesi della difesa, che ha pure prodotto una consulenza medico legale, è che la ferita sia stata provocata da una semplice contusione e che, magari, potrebbe essere stata provocata da un colpo ricevuto nella colluttazione che sarebbe avvenuta davanti a un bar di via Agrigento il 13 aprile scorso. L’episodio si presentò subito come un giallo perché nessuno sembrava avesse sentito dei colpi di arma da fuoco o sembrava essere a conoscenza di quanto accaduto. La presunta vittima, rimasta pressochè illesa perché il proiettile, secondo la sua versione, lo avrebbe colpito solo di striscio all’addome, ha presentato denuncia solo dopo alcuni giorni e il pubblico ministero Andrea Maggioni dispose il fermo del sospettato. 

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