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Cronaca Favara

Pestato a morte per uno schiaffo a un ragazzino, slitta ancora il verdetto

Il trasferimento del giudice porta a un nuovo rinvio: in 4 sono accusati di omicidio preterintenzionale. Bennardo Chiapparo è deceduto 9 mesi dopo l'aggressione

Slitta ancora, in seguito al trasferimento al tribunale per i minorenni del giudice Luisa Turco, la sentenza del processo, a carico di quattro favaresi, scaturito dall'operazione "Giustizia privata".

Non è stato ancora individuato il magistrato che dovrà prendere il suo posto e il verdetto, atteso da mesi dopo una precedente perizia, non arriverà prima del 2022. Il 22 gennaio sarà fatto un nuovo tentativo. 

Gli imputati sono accusati del pestaggio di Bennardo Chiapparo, morto a 68 anni il 10 febbraio del 2016, 9 giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa – secondo l’accusa – di un violento pugno al torace ricevuto. Per tutti l'accusa è di omicidio preteritenzionale.

Nell'ambito dell'inchiesta, il 5 dicembre di 5 anni fa, erano finiti in carcere Antonino Pirrera, favarese di 45 anni, principale imputato nei cui confronti il pm Emiliana Busto ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione. Otto anni di reclusione, invece, sono stati proposti per Giovanni Ruggeri, 47 anni, Carmelo Pullara, 32 anni, e Michele Sorce, 39 anni, tutti di Favara, finiti in un primo momento agli arresti domiciliari. La tesi del pm è che gli imputati avessero aggredito Chiapparo per ferirlo e non per ucciderlo. Insieme a loro, avrebbero agito tre complici mai individuati.

L'anziano sarebbe morto per un brutale pestaggio, una vera e propria spedizione punitiva sotto casa, generata dal fatto che aveva dato uno schiaffo al figlio minorenne di uno dei quattro imputati – Pirrera – che per questo avrebbe organizzato la rappresaglia con alcuni amici. 

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