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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Favara

Picchiato a morte per uno schiaffo a un ragazzino, giudice trasferito: niente sentenza

Quattro imputati sono accusati di omicidio preterintenzionale per un pestaggio finito in tragedia: la vittima aveva rimproverato e colpito il figlio di uno di loro. L'assenza del magistrato, non ancora sostituito, rimanda la conclusione

Il trasferimento al tribunale per i minorenni del giudice Luisa Turco fa slittare la sentenza del processo, a carico di quattro favaresi, scaturito dall'operazione "Giustizia privata".

Gli imputati sono accusati del pestaggio di Bennardo Chiapparo, morto a 68 anni il 10 febbraio del 2016, 9 giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa – secondo l’accusa – di un violento pugno al torace ricevuto. Per tutti l'accusa è di omicidio preteritenzionale. Nell'ambito dell'inchiesta, il 5 dicembre di 6 anni fa, erano finiti in carcere Antonino Pirrera, favarese di 45 anni, principale imputato nei cui confronti il pm Emiliana Busto ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione.

Otto anni di reclusione, invece, sono stati proposti per Giovanni Ruggeri, 47 anni, Carmelo Pullara, 32 anni, e Michele Sorce, 39 anni, tutti di Favara, finiti in un primo momento agli arresti domiciliari. La tesi del pm è che gli imputati avessero aggredito Chiapparo per ferirlo e non per ucciderlo. Insieme a loro, avrebbero agito tre complici mai individuati.

L'anziano sarebbe morto per un brutale pestaggio, una vera e propria spedizione punitiva sotto casa, generata dal fatto che aveva dato uno schiaffo al figlio minorenne di uno dei quattro imputati – Pirrera – che per questo avrebbe organizzato la rappresaglia. Il trasferimento del giudice, che avrebbe dovuto emettere il verdetto a conclusione di un processo molto complicato, ha bloccato tutto. Anche l'ultima udienza si è conclusa con un semplice rinvio. 

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