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Il delitto di Favara / Favara

Il cardiologo ucciso nel suo studio, la difesa: "Domiciliari col braccialetto elettronico"

Il legale di Adriano Vetro, il bidello 47enne reo confesso dell'omicidio del medico Gaetano Alaimo, chiede al tribunale del riesame di attenuare la misura cautelare

"Le esigenze cautelari, alla luce della confessione e dell'atteggiamento di piena collaborazione, possono essere salvaguardate con l'applicazione dei domiciliari con il braccialetto elettronico". L'avvocato Santo Lucia, difensore di Adriano Vetro, il bidello favarese di 47 anni accusato di avere ucciso il cardiologo di 62 anni Gaetano Alaimo, torna a chiedere la scarcerazione al tribunale della libertà.

Il legale ha chiesto, in udienza, di modificare il provvedimento del gip di Agrigento, Micaela Raimondo, che ha convalidato l'arresto e applicato, come richiesto dal procuratore facente funzioni Salvatore Vella e dal pm Elenia Manno, la custodia in carcere. 

L'autopsia intanto, ha messo i primi punti fermi. Un solo colpo di pistola, esploso alle spalle, che ha perforato polmone e aorta: è morto così il cardiologo, ucciso il 29 novembre nel suo studio medico di Favara - secondo quanto lui stesso ha confessato - dal bidello Adriano Vetro, suo paziente che si sentiva "preso in giro" dai ritardi nel rilascio di un certificato medico indispensabile per il rinnovo della patente.

Oltre alla piena confessione di Vetro, secondo quanto si evince nell'ordinanza di convalida dell'arresto che sarà esaminata del tribunale della libertà, gli indizi a suo carico arriverebbero dalla testimonianza dell'addetta alla reception dello studio medico, che ha assistito alla scena, e dalle immagini dell'impianto di videosorveglianza che hanno immortalato il bidello allontanarsi dalla struttura sanitaria.

I giudici decideranno nelle prossime ore se confermare o meno il provedimento del gip. 

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