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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Favara

Morto dopo pestaggio, i periti: "Decesso dovuto ad evento traumatico ma non solo"

Ultimo atto al processo per l'omicidio preterintenzionale di Bennardo Chiapparo, deceduto a 68 anni il 10 febbraio del 2016. Il pm aveva chiesto 4 condanne a 8 e 12 anni

"La morte è collegata ad un evento traumatico ma possono avere inciso le patologie di cui soffriva". Dopo una serie di rinvii è stata la volta della deposizione dei periti nel processo, a carico di quattro imputati, accusati del pestaggio di Bennardo Chiapparo, morto a 68 anni il 10 febbraio del 2016, 9 giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa – secondo l’accusa – di un violento pugno al torace ricevuto.

È l'ultimo atto prima del verdetto dato che il gup Luisa Turco aveva ritenuto indispensabile disporre ulteriori accertamenti medico-legali prima di emettere la sentenza. Il 4 ottobre ci saranno le conclusioni di pm, parte civile e difesa.

Secondo il pubblico ministero Emiliana Busto, che aveva chiesto quattro condanne fra gli otto e i dodici anni, si era trattato di una "brutale spedizione punitiva, anzichè denunciare e rivolgersi alle autorità - aveva detto nella requisitoria - si è preferito organizzare una rappresaglia e picchiare a sangue l'uomo che aveva rimproverato e, forse, aggredito il figlio di uno di loro. Le conseguenze, poi, - aveva detto - sono state anche peggiori rispetto alle intenzioni".

Secondo gli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, invece, difensori degli imputati, "non è plausibile sostenere che ci sia stata un'aggressione da parte di sette persone ed è evidente che l'anziano è morto per ben altre cause, a distanza di oltre una settimana, ovvero per le patologie di cui soffriva". Nell'ambito dell'inchiesta, il 5 dicembre di 5 anni fa, erano finiti in carcere Antonino Pirrera, favarese di 42 anni, principale imputato nei cui confronti il magistrato della Procura ha chiesto la condanna a 12 anni di reclusione.

Otto anni di reclusione, invece, sono stati proposti per Giovanni Ruggeri, 45 anni, Carmelo Pullara, 29 anni, e Michele Sorce, 36 anni, tutti di Favara, finiti in un primo momento agli arresti domiciliari. L’accusa ipotizzata per tutti è di omicidio preterintenzionale. La tesi del pm, quindi, è che gli imputati lo avessero aggredito per ferirlo e non per ucciderlo. Insieme a loro, avrebbero agito tre complici mai individuati. Chiapparo sarebbe morto per un brutale pestaggio, una vera e propria spedizione punitiva sotto casa, generata dal fatto che aveva dato uno schiaffo al figlio minorenne di uno dei quattro imputati – Pirrera – che per questo avrebbe organizzato la rappresaglia.

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