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Tribunale / Favara

"Sorpresi con 30 piante di marijuana in casa": condannato il marito, assolta la moglie

Il gup ha inflitto 2 anni e 8 mesi di reclusione a Pasquale Ciranna; prosciolta Concetta Cammilleri: la donna si era subito dichiarata estranea

Due anni e otto mesi di reclusione al marito, assolta la moglie: queste le decisioni del giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a conclusione del processo, celebrato con rito abbreviato, nei confronti dei favaresi Pasquale Ciranna, 45 anni e Concetta Cammilleri, 36 anni. 

La coppia era stata sorpresa la sera dello scorso 6 novembre dai carabinieri che avevano trovato nella loro abitazione una piccola serra per la coltivazione della canapa in giardino. La Procura gli contestava il possesso di 30 piante di marijuana di un'altezza compresa tra il metro e i 2 metri e mezzo.

A casa della coppia, secondo quanto era stato reso noto dai carabinieri, erano stati trovati anche 5 grammi di marijuana già essicati. I due indagati, difesi dall'avvocato Sergio Baldacchino, durante l'interrogatorio, avevano fornito la loro versione dei fatti. Ciranna aveva spiegato che le piante erano solo 13 mentre le altre erano le cime. 

La donna, invece, si era dichiarata estranea sostenendo di non avere avuto alcun ruolo nella coltivazione della droga. Il gip aveva applicato la misura dell'obbligo di presentazione al solo Ciranna. Nessuna misura per la trentenne. Anche al processo il giudice ha creduto alla buona fede della donna che è stata assolta ritenendo, quindi, il marito, come da lui stesso ammesso, l'unico responsabile. 

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