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Tribunale / Favara

"Minaccia di morte i genitori per farsi dare i soldi della droga": chiesto rinvio a giudizio di una ventenne

La ragazza è accusata di avere maltrattato il padre e la madre che cercavano di farla dissuadere. "Se non mi dai del denaro, ti accoltello"

"Se non mi dai i soldi ti accoltello! Tu chiama i carabinieri, tanto tu muori in mano mia". Con queste minacce sarebbe riuscita a farsi consegnare il denaro dalla madre che poi, qualche mese più tardi, decise di presentare una denuncia e fare partire l'indagine per maltrattamenti ed estorsione.

A distanza di poco più di un anno per la ventenne V.S., di Favara, la procura chiede il processo. Il pubblico ministero Maria Barbara Grazia Cifalinò ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio che sarà sottoposta al vaglio del giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Miceli il 31 ottobre.

La procura le contesta, per gli ultimi due anni ovvero dal periodo in cui è diventata maggiorenne, di avere maltrattato i genitori con ripetute vessazioni e minacce finalizzate, nella maggior parte dei casi, a ottenere in cambio del denaro. "Ti stacco la testa e ci gioco a pallone", sarebbe stata una delle intimidazioni indirizzata al padre. Ma non solo: in una circostanza l'avrebbe minacciato di morte dicendo che avrebbe comprato una pistola e gli avrebbe sparato. 

Le intimidazioni, in particolare, sarebbero state rivolte ai genitori quando avrebbero cercato di controllare le cattive frequentazioni e le abitudini di vita della ragazza che faceva uso di droghe. La ventenne, inoltre, avrebbe preteso dai genitori dei soldi non solo per comprare della droga ma anche per i suoi capricci. 

In caso di rifiuto - è l'atto di accusa del pm - avrebbe fatto scattare rappresaglie. Il 29 giugno dell'anno scorso uno degli episodi più gravi. Dopo avere minacciato di morte la madre, dicendo che l'avrebbe accoltellata anche se avesse chiamato i carabinieri, la donna sarebbe stata costretta a darle 70 euro. Il padre, in quella circostanza, si rivolse realmente ai militari ai quali, alcuni mesi più tardi, presentò una denuncia. 

Conclusi gli accertamenti il pm ha chiesto il rinvio a giudizio della ragazza. All'udienza preliminare il difensore - l'avvocato Salvatore Cusumano - potrà chiedere un rito alternativo. In caso contrario sarà il giudice a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio. I genitori potranno costituirsi parte civile. 

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