Fermato a un posto di blocco dei carabinieri prova a disfarsi di un involucro contenente 15 grammi di cocaina: i militari la recuperano e perquisiscono pure la sua abitazione dove vengono ritrovati altri oggetti usati per il confezionamento e lo spaccio quali il mannitolo, delle buste di cellophane e due bilancini di precisione. A conclusione del processo il trentenne Rosario Domante, di Favara, è stato condannato a 8 mesi di reclusione e 800 euro di multa.

La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Antonella Ciraulo che ha ritenuto l'ipotesi di spaccio "di lieve entità". Domante, che è stato difeso dall'avvocato Salvatore Cusumano, era stato fermato dai carabinieri il primo agosto del 2019. Quando il favarese vide l'auto dei militari, secondo la ricostruzione dell'episodio, avrebbe frenato bruscamente manifestando un certo timore. Questo atteggiamento convinse i militari a fermarlo e sottoporlo a un controllo. Nell'immediatezza Domante avrebbe provato a disfarsi della droga che è stata subito recuperata dai carabinieri.

Da lì il controllo del ciclomotore, dove non è stato trovato nulla, e dell'abitazione dove sono stati sequestrati i bilancini di precisione, il mannitolo e delle buste di cellophane. Il pubblico ministero Cecilia Baravelli, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna a 1 anno e 4 mesi di reclusione e 900 euro di multa. Il giudice ha contenuto la pena anche perchè il giovane, subito dopo l'arresto, ha ammesso i fatti dicendo di avere avuto intenzione di vendere la droga perchè aveva bisogno di soldi.