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Cronaca Favara

"Papà mi ha toccato", trentenne sotto accusa per abusi alla figlia di 6 anni: bimba sentita in aula

La piccola ha confermato il fatto ma non ha chiarito se si è trattato di una violenza, spiegando che i rapporti sono stati normali anche dopo l'episodio: l'indagine partita dalle denunce della madre, ex moglie dell'indagato

"Papà mi ha toccato". Il racconto choc di una bambina di sei anni, attraverso la madre, nei mesi scorsi aveva fatto scattare l'inchiesta. La piccola, ieri mattina, in aula, ha sostanzialmente confermato la circostanza senza aggiungere particolari in grado di far comprendere se si è trattato o meno di una violenza.

La questione sarà approfondita meglio nelle prossime settimane anche con lo svolgimento di una perizia psichiatrica sulla stessa presunta vittima. Il medico Cristina Camilleri, come prevede la procedura per casi di questo tipo, dovrà valutarne la sua attendibilità.

Il pubblico ministero Emiliana Busto, dopo i primi atti dell'istruttoria, aveva chiesto l'incidente probatorio per sentire la bimba e acquisire la sua testimonianza, cristallizzandola e rendendola pienamente utilizzabile in un eventuale processo. L'indagine prende le mosse da una denuncia presentata lo scorso 10 aprile dalla donna che, dopo avere raccolto le confidenze della figlia, decide di denunciare un episodio sospetto.

L'indagato, che ha nominato come difensore l'avvocato Gianluca Sprio, è un trentenne di Favara, con alle spalle alcuni precedenti di tipo del tutto diverso, di cui si omettono volutamente le generalità oltre che per la fase particolarmente primordiale dell'indagine per non consentire in nessun modo l'identificazione della bambina. Fra i genitori vi era un accordo, definito nelle more di formalizzare la separazione giudiziale, in base al quale la bambina avrebbe trascorso dei periodi alternati con il padre e con la madre. Durante il periodo di affidamento alle proprie cure, secondo quanto ha denunciato l'ex moglie, l'avrebbe ripetutamente palpeggiata dicendole espressamente che non l'avrebbe dovuto riferire alla madre. Presentata la denuncia, è stata aperta un’inchiesta per l’accusa di violenza sessuale su minore aggravata dall’averlo commesso ai danni della propria figlia, peraltro minore di dieci anni.

Agli atti dell’indagine pure alcuni video, prodotti dalla donna, in cui la figlioletta raccontava la circostanza, talvolta aggiungendo alcuni particolari. Ieri mattina, in una saletta isolata, con la presenza del solo gip Luisa Turco e della psichiatra, la ragazzina ha risposto alle domande – filtrate dal medico e dal giudice –, fatte da pm, dal difensore dell’indagato e dall’avvocato Armando Burgio che difende la madre della stessa giovanissima presunta vittima, finalizzate a ricostruire l’episodio. Il fatto in sé è stato ribadito dalla piccola ma non ha chiarito se si è trattato di una violenza nè ha aggiunto dettagli e particolari. La piccola, peraltro, ha descritto un quadro di rapporti con il padre che non sarebbe mutato neppure dopo l’episodio tanto che l’avrebbe nuovamente incontrato e le avrebbe pure fatto un regalo.

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