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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Palma di Montechiaro

"Falso alibi a carabiniere imputato di rapina", in quattro finiscono a processo

Giuseppe Federico, 48 anni, militare in congedo e candidato alle regionali, avrebbe mentito in aula per favorire il collega Andrea Mirarchi. Stessa accusa per la compagna e due presunti informatori

“È venuto a trovarmi nel mio alloggio la sera, poco prima delle 21, mentre in tv andava in onda Striscia la notizia. Era tornato dalla Calabria e mi ha portato la nduja”. Il pubblico ministero Matteo Delpini, però, non crede all’alibi che l’ormai ex carabiniere Giuseppe Federico, 48 anni, nel frattempo congedato e politico a tempo pieno (è consigliere comunale di Licata e candidato per uno scranno di deputato all’Ars), avrebbe fornito al collega Andrea Mirarchi, 40 anni, originario della Calabria ma in servizio alla stazione di Palma, accusato di avere messo a segno una rapina insieme a due confidenti.

Per Federico e altri tre imputati è stato chiesto il rinvio a giudizio e i difensori (gli avvocati Santo Lucia, Enrico Quattrocchi e Giuseppe Giglione) hanno chiesto il rito abbreviato. Sotto accusa anche la compagna di Federico – Silvana Cantavenera – e i fratelli Francesco e Calogero Burgio, 30 e 40 anni. I Burgio e Federico sono accusati di falsa testimonianza, la donna di false informazioni al pubblico ministero.

La vicenda scaturisce dalla testimonianza di Federico al processo in cui era imputato Mirarchi con l’accusa di avere messo a segno, il 9 maggio del 2011, una rapina ad Aragona insieme ai Burgio, ritenuti suoi informatori. Il colpo nell’abitazione di un uomo, appena deceduto, sarebbe stato sventato da un vicino di casa che rischiò anche di essere colpito da una fucilata. La descrizione fornita dalla vittima e l’esame dei tabulati telefonici hanno fatto scattare l’arresto di Mirarchi e dei presunti confidenti per l’accusa di rapina. I Burgio patteggiarono subito e Mirarchi, al termine del dibattimento, è stato assolto.

Al processo è stato ascoltato Federico che ha fornito un alibi al collega. La versione fu confermata dalla compagna, chiamata nei giorni successivi a testimoniare in Procura. I due Burgio, invece, accettarono di rispondere alle domande (in quanto imputati in un altro stralcio del processo avrebbero potuto astenersi) e dissero di avere messo a segno la rapina da soli. Per il pm hanno mentito. I quattro imputati hanno scelto il giudizio abbreviato e saranno giudicati, a partire dal 2 maggio, dal gup Stefano Zammuto. 

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