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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

La fabbrica dei falsi invalidi, processo si sblocca dopo due anni ma si ferma ancora per il Coronavirus

Oggi era in programma la conclusione della deposizione decisiva di un poliziotto ma lo stop della giustizia ferma tutto

Sbloccato, a distanza di quasi due anni dai rinvii a giudizio e dopo una serie di intoppi procedurali di varia natura, legati perlopiù alla composizione di un collegio giudicante, si riblocca per il Coronavirus. L’emergenza nazionale legata al Covid19 “stoppa” ancora il processo, a carico di 48 persone, scaturito dall’inchiesta sulla "fabbrica" dei falsi invalidi, denominata "La carica delle 104", che ha sgominato una rete di cui ne avrebbero fatto parte medici corrotti, pubblici funzionari e faccendieri, che - sostiene l'accusa - attestavano falsamente patologie e invalidità per truffare lo Stato con previdenze e benefici, come esoneri o trasferimenti in ambito lavorativo, previsti dalla legge per chi invalido e malato lo è realmente. I rinvii a giudizio erano stati decisi dal giudice Stefano Zammuto il 23 marzo del 2018.

Da allora quasi due anni di passaggi a vuoto perché molti giudici erano diventati incompatibili avendo trattato il procedimento come gip e, quindi, non era stato possibile comporre un collegio. Fino a quando, superate le questioni preliminari, si era partiti con l’audizione dei primi testi davanti ai giudici della seconda sezione penale presieduta da Wilma Angela Mazzara.

Oggi avrebbe dovuto completare la sua audizione l’ispettore della Digos Lanfranco Lantieri che ha coordinato gran parte dell’attività investigativa dell’ufficio. Lo stop della giustizia, che per questa settimana e la prossima sarà sicuramente totale, salvo nuove disposizioni, comporterà il rinvio di ufficio dell’udienza. 

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