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Cronaca

L'inchiesta sulla fabbrica dei falsi invalidi, prime arringhe dopo la requisitoria

Il procuratore generale aveva chiesto la conferma di 9 condanne decise in primo grado per medici e pazienti che avrebbero rilasciato e utilizzato i certificati

Con gli interventi conclusivi degli avvocati Antonino Reina e Francesco Scopelliti sono iniziate le arringhe difensive al processo di appello relativo a uno stralcio dell'inchiesta denominata "La carica delle 104" che ha sgominato una presunta "fabbrica" di falsi invalidi.

In precedenza il sostituto procuratore generale Giuseppina Motisi aveva chiesto la conferma di 9 condanne per medici e pazienti che avrebbero rilasciato e utilizzato dei falsi certificati che attestavano patologie inesistenti per beneficiare dei benefici previsti dalla legge per previdenze o trasferimenti in sedi privilegiate.

La sentenza di primo grado è stata emessa il 26 marzo del 2018 dal giudice dell'udienza preliminare Stefano Zammuto che, oltre a condannare i 9 imputati dello stralcio abbreviato, ha disposto il rinvio a giudizio di 47 persone. 

Secondo il magistrato che rappresenta l'accusa, il processo di primo grado ha accertato le responsabilità in maniera evidente e la sentenza di condanna (alcune accuse sono state escluse già in primo grado) deve essere confermata. Il processo è stato aggiornato al 17 marzo per le arringhe degli avvocati Giuseppe Barba, Enrico Sanseverino, Enrico Quattrocchi e Antonella Iacono Manno.

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