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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Diceva ai pazienti come soffiare per fare risultare la patologia", poliziotto svela l'inganno dei falsi invalidi

Un agente della Digos racconta in aula il trucco per attestare le false malattie e truffare l'Inps

"La dottoressa Giuseppa Gallo insegnava ai pazienti i trucchi per fare risultare la patologia, in particolare gli spiegava come soffiare per falsificare l'esame spirometrico".

Lo ha rivelato in aula il poliziotto della Digos, Stefano Moribondo, deponendo al processo, in corso davanti ai giudici della seconda sezione penale, sulla cosiddetta "fabbrica" di falsi invalidi. L'inchiesta, che nel settembre del 2014 ha fatto scattare l'operazione e ha già portato a decine di patteggiamenti ma anche di archiviazioni, avrebbe accertato l'esistenza di due bande parallele che avevano messo in piedi un giro di falsi invalidi.

Il poliziotto, rispondendo all'avvocato Antonino Gaziano, ha precisato che "la paziente aveva l'obiettivo di falsificare l'esito del test spirometrico, in questo modo la commissione dell'Inps - limitandosi ad esaminare la documentazione - attestava l'invalidità".

L'operazione della polizia con quattordici arresti, fra carcere e domiciliari, e altre misure cautelari minori, è scattata il 22 settembre del 2014. L'inchiesta ipotizzava un collaudato sistema, un giro di certificazioni false che, con la complicità di medici infedeli e faccendieri senza scrupoli, attestava invalidità e patologie finalizzate a truffare lo Stato e in particolare - da lì il nome dell’inchiesta - ottenere i benefici previsti dalla legge per disabili e rispettivi familiari che hanno la possibilità, fra le altre cose, di ottenere trasferimenti, se sono dipendenti pubblici, nelle proprie province di residenza. 

La presunta "fabbrica" di falsi invalidi, in alcuni casi è stata scoperta con le immagini impietose delle telecamere che hanno filmato le sceneggiate degli arrivi per la visita davanti alla commissione in ambulanza e barella, salvo poi scendere a piedi, convinti di non essere visti. 

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