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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Evade dopo condanna per tentato omicidio del padre", convalidato arresto

Il giudice lo manda di nuovo ai domiciliari nella struttura dalla quale si sarebbe allontanato arbitrariamente

Daniele Passarello, il trentaquattrenne arrestato sabato con l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari, chiede scusa per il suo gesto e il giudice Alfonso Pinto lo rimanda nella comunità dalla quale si sarebbe arbitrariamente allontanato. Il processo per direttissima continua il 5 dicembre e in quell’udienza il suo legale, l’avvocato Daniele Re, dovrà formalizzare la strategia processuale e l’eventuale scelta di un rito alternativo. Passarello, già arrestato e condannato per evasione anche in passato, lo scorso 3 giugno è stato riconosciuto colpevole di tentato omicidio. L’uomo, in particolare, avrebbe inferto nove coltellate per uccidere il padre che, a suo dire, gli impediva di conseguire la patente di guida. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, gli aveva inflitto 4 anni e 4 mesi di reclusione.

La pena inflitta è ridotta, oltre che per il rito abbreviato, per il vizio parziale di mente che il giudice gli ha riconosciuto sulla base della perizia della psichiatra Cristina Camilleri secondo cui “la capacità di intendere e volere è scemata ma solo parzialmente”. Se, al contrario, il perito fosse arrivato alla conclusione che Passarello era totalmente incapace di intendere e volere, non ci poteva essere epilogo diverso dall’assoluzione. Passarello, che avrebbe problemi psichici, come confermato anche dalla psichiatra, dopo il primo arresto per tentato omicidio, sarebbe evaso dalla comunità di Favara dove doveva restare ai domiciliari e rimediò un nuovo arresto e un processo per evasione. 

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