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Cronaca Palma di Montechiaro

Estorsioni a Palma di Montechiaro, due arresti dei carabinieri

C'è anche un terzo indagato, per il quale il gip ha rigettato la richiesta. In manette sono finiti Giuseppe Mulè, 46 anni, e Giovanni Alotto, 31 anni. Tra i fatti contestati, anche la richiesta estorsiva al farmacista Miceli, vittima di una grave intimidazione lo scorso luglio

I carabinieri della Compagnia di Licata hanno arrestato Giuseppe Mulè (foto), 46 anni, e Giovanni Alotto (foto), 31 anni, entrambi di Palma di Montechiaro. I due sono accusati tentata estorsione aggravata, per aver intimidito un commerciante cinese d'abbigliamento per farsi pagare il pizzo di 400 euro e di aver chiesto "qualcosa per gli amici in galera" al farmacista Claudio Sergio Miceli, titolare di una farmacia a Palma di Montechiaro.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituti procuratori Giacomo Forte e Matteo Delpini, i due avrebbero chiesto al commerciante cinese "un regalo in denaro mensile, da consegnare ogni giorno 20 del mese". Il commerciante, il 14 giugno del 2012, ha però denunciato le richieste estortive ai carabinieri. 

I due - secondo l'accusa - avrebbero anche chiesto a Claudio Sergio Miceli"come ambasciatori di altri soggetti di Palma di Montechiaro che contano, qualcosa per gli amici in galera''. Miceli, vice presidente della Federfarma di Agrigento, il 31 luglio scorso, mentre era in macchina da Palma di Montechiaro verso Agrigento, è stato raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco che hanno colpito la sua Mercedes all'altezza dei sedili.

In seguito agli accertamenti eseguiti dai carabinieri coordinati dal capitano Massimo Amato, inoltre, Mulè e Alotto, con la complicità di C.A., palmese di 40 anni - allo stato attuale indagato - , avrebbero tentato di estorcere denaro a Santo Barbagallo, amministratore unico della catena di hard discount “Fortè”. Secondo quanto emerso dalle indagini, infatti, i due avrebbero avvicinato E.F.P., autista dipendente della società che gestisce la distribuzione dei prodotti Fortè, dicendo: "Digli a Barbagallo che è un porco, perché lui prima di entrare nella casa degli altri deve bussare … digli a Barbagallo che ha tempo 48 ore per venirmi a cercare, lui lo sa dove deve venire come io so dove venire a Belpasso … per oggi scarichi … se entro 48 ore Barbagallo non viene, da lunedì non scarica nessuno”.

La misura cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella, su richiesta dei pm Forte e Delpini del dipartimento reati in materia di usura, estorsione e misure di prevenzione coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. L’esecuzione delle misure cautelari è avvenuta dopo l’emissione di mandato d’arresto europeo, trovandosi il Mulé nel territorio della Repubblica Federale Tedesca. Allo stato attuale, inoltre, un'altra persona è indagata nell'ambito della stessa inchiesta, ma per questa il gip ha rigettato la richiesta di arresto.

Estorsioni a Palma di Montechiaro, i due arrestati

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