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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Commerciante rompe il muro del silenzio e denuncia le micro estorsioni subite: dopo il caos al distributore di benzina, 32enne in carcere

Il commissario capo Francesco Sammartino: "Spero che sia l'alba di un giorno nuovo. Spero che la gente e gli esercenti di Canicattì possano iniziare a collaborare con le forze dell'ordine. Un ringraziamento particolare va al capitano dei carabinieri e a quello della guardia di finanza"

Tanti, tantissimi, gli esercenti commerciali che, nel corso degli ultimi mesi, sono stati vittime di continue richieste di denaro. Prima 5 euro, poi 10, talvolta 20. Solo uno però il commerciante che esasperato dal canicattinese trentaduenne ha collaborato con le indagini della polizia che è riuscita, di fatto, ad acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell'uomo. Una persona pericolosa che, nei giorni scorsi, in un distributore di benzina nella zona della stazione ferroviaria, aveva fatto scoppiare un putiferio, ma che in precedenza aveva anche minacciato di morte i poliziotti del commissariato che voleva far saltare in aria.

Da agosto ad ora, tutti si sono tirati indietro. Soltanto uno, appunto, il commerciante che ha rotto il silenzio ed ha permesso allo Stato di essere dalla parte di tutti gli esercenti commerciali, non soltanto da parte di chi ha collaborato.   

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Il trentadueenne, che fa uso di stupefacenti, adesso si trova al carcere di Trapani. Dopo il caos provocato al distributore di benzina - dove ha minacciato poliziotti e carabinieri, dove ha rapinato una donna e determinato danni -, il canicattinese era stato arrestato e, dopo la convalida, era stato messo ai domiciliari. Ma nei quattro giorni di domiciliari ne ha combinate di cotte e di crude, minacciando anche il suicidio. E' arrivato dunque l'aggravamento della misura cautelare e, durante la perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di un coltellaccio che non avrebbe potuto detenere. 

"Spero che sia l'alba di un giorno nuovo. Spero che gli esercenti di Canicattì, la gente di Canicattì possano iniziare a collaborare con le forze dell'ordine - ha commentato il commissario capo Francesco Sammartino, dirigente del commissariato, durante la conferenza stampa tenuta in Questura - . Un ringraziamento particolare va al capitano dei carabinieri e al capitano della guardia di finanza. Quando i poliziotti hanno subito pesantissime minacce, carabinieri e finanzieri non si sono risparmiati a collaborare con la polizia. Non abbiamo ricevuto però nessun attestato di stima dalle autorità civili e dai cittadini. Gli unici che ci siamo trovati accanto sono stati gli altri componenti delle forze dell'ordine". 

"Voleva far saltare in aria una pompa di benzina, ha insultato le forze dell'ordine e ha creato il caos mentre era ai domiciliari": in carcere

A Canicattì, lo Stato è presente. Sono state più di 15 le misure di prevenzione (fogli di via e avvisi orali) firmate dal questore, su proposta degli agenti di Canicattì, e già notificate ad altrettante persone pericolose. Ma c'è tanta "carne al fuoco": dalle indagini sui continui furti di autovetture che, poi, senza neanche il "cavallo di ritorno", vengono ritrovate, ai continui danneggiamenti di vigneti. I poliziotti assieme a tutte le altre forze dell'ordine, concretamente, stanno provando - e lo stanno facendo con tutta l'anima - ad infondere fiducia nello Stato e nei suoi rappresentanti. Uomini, come i poliziotti del commissariato di Canicattì, che continuano a lavorare anche dopo l'orario di servizio e senza alcun pagamento di straordinario. 

Pochi, troppo pochi, coloro che denunciano e che collaborano concretamente con le forze dell'ordine. Perché ad avere la meglio, di fatto, è la paura.    

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