L'estorsione all'impresa di Favara che si aggiudicò lavori a Ravanusa, il gip: "Imposta l'assunzione di un operaio che non doveva lavorare"
Il giudice nell'ordinanza: "Il Sicilia chiariva che l’obiettivo perseguito era quello di assicurare al Lombardo uno stipendio mensile senza svolgere alcuna effettiva attività"
Viene assunto, come operaio, dalla ditta edile che si sta occupando degli interventi di miglioramento sismico, ristrutturazione ed efficientamento energetico di 18 alloggi popolari di Ravanusa (un appalto da 660 mila euro) e dopo pochi giorni, fino al termine dell’ingaggio, risulta beneficiare di un periodo di congedo per malattia. E’ stata ricostruita anche l’estorsione - consistita nell’imposizione dell’assunzione di uno degli stessi indagati – ai danni di un’impresa, di Favara, aggiudicataria di lavori a Ravanusa dall’inchiesta antimafia “Condor” che, all’alba di mercoledì, ha fatto finire 5 persone in carcere, 4 ai domiciliari e per uno dei 20 indagati è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione agli uffici della polizia giudiziaria.
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E’ il primo febbraio del 2020 quando le cimici captano un dialogo che – per i carabinieri del nucleo Investigativo di Agrigento, la Dda e il gip Filippo Serio che ha firmato l’ordinanza cautelare – “consentiva di ricostruire quanto i due uomini d’onore avevano appena discusso con l’imprenditore di Favara. Si evinceva che Giuseppe Sicilia aveva intimato all’imprenditore – scrive il gip – di assumere Domenico Lombardo, pretesa alla quale l’imprenditore aveva aderito mostrando una evidente sottomissione: ‘Mi ha detto: ‘Sono stato sempre a disp …’. L’assunzione del Lombardo era stata imposta all’imprenditore – circostanzia, nelle pagine dell’ordinanza cautelare, il giudice – nonostante l’assoluta mancanza di specifica esperienza lavorativa nel settore edile. Si apprendeva che anche il Sicilia aveva inizialmente preteso la propria assunzione dall’imprenditore il quale era tuttavia riuscito a persuaderlo che in tal caso l’impresa sarebbe inevitabilmente incorsa nelle sanzioni prevista dalla normativa antimafia”.
Stando sempre alle ricostruzioni fatte dal gip del tribunale di Palermo, il 4 marzo del 2020, quando la gara d’appalto era stata aggiudicata in via provvisoria, “il Sicilia chiariva che l’obiettivo perseguito era quello di assicurare al Lombardo uno stipendio mensile senza svolgere alcuna effettiva attività lavorativa”.
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“Le acquisizioni investigative dimostrano, con lampante evidenza, come Sicilia e Lombardo, facendo leva sulla carica intimidatoria derivante dalla loro comune appartenenza all’associazione mafiosa Cosa Nostra – prosegue il giudice per le indagini preliminari – abbiano costretto l’imprenditore ad assumere Domenico Lombardo quale operaio. Peraltro, come accertato dalla polizia giudiziaria, la presenza del Lombardo in cantiere – evidenzia il magistrato – sarà limitata ai primi giorni poiché, già a partire dal 25 giugno e fino al termine dell’ingaggio, l’interessato risulta avere beneficiato di un periodo di congedo per malattia. Nel corso del periodo di congedo – prosegue la ricostruzione – Lombardo ha comunque continuato a svolgere la sua consueta attività quale accompagnatore del cognato Giuseppe Sicilia, prelevandolo e riaccompagnandolo nella sua abitazione, così come emerge dalla visione dei filmati registrati grazie al sistema di videosorveglianza predisposto”.
Per il gip sussistono, quindi, “i presupposti del reato di estorsione. Al fine di ottenere il risultato, gli indagati hanno manifestato minacce implicite e hanno esercitato un chiaro effetto intimidatorio”.