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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Glauco", un "encomio" dell'Onu all'attività investigativa della polizia agrigentina

Un ottimo lavoro di investigazione, grande dedizione e un riconoscimento all'attività di contrasto al traffico di migranti che si è conclusa con diverse condanne. E' quanto in sintesi sottolineato anche alla Nazioni unite da Yury Fedotov, direttore esecutivo dell'Ufficio Onu contro la droga e il crimine in merito agli esiti giudiziari dell'operazione "Glauco"

Un ottimo lavoro di investigazione, grande dedizione e un riconoscimento all'attività di contrasto al traffico di migranti che si è conclusa con diverse condanne. E' quanto in sintesi sottolineato anche alla Nazioni unite da Yury Fedotov, direttore esecutivo dell'Ufficio Onu contro la droga e il crimine in merito agli esiti giudiziari dell'operazione "Glauco".

Condotta dalla Squadra mobile di Agrigento diretta dal commissario capo Giovanni Minardi (che ha meritato questo "encomio" assieme ai colleghi delle province di Palermo, Catania, Milano, e Roma), ha portato, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, a diversi arresti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di «associazione per delinquere, nonché di favoreggiamento dell’immigrazione e della permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio malavitoso».

L'operazione si è conclusa con successo e con lo smantellamento di una rete di traffico di migranti che si estendeva in 12 Paesi e due continenti e alla quale è addebbitata la morte di 300 persone avvenuta al largo della costa di Lampedusa nel 2013.

L'inchiesta penale ha portato alla condanna di sei contrabbandieri e al rilascio di un certo numero di mandati d'arresto europei e internazionali per gli altri membri della rete criminale. Minuziosa ed efficace, l'attività di indagine ha consentito di mettere sotto la lente d'ingrandimento il traffico di migranti che coinvolge soprattutto Eritrea, Etiopia e Libia, oltre a molti Paesi europei.

«Accolgo con grande favore i risultati in Italia nell'ambito dell'inchiesta "Glauco 1" - ha detto Fedotov -. L'indagine e i successivi verdetti di colpevolezza servono ad inviare un segnale forte a tutti i paesi che le leggi sul traffico di migranti non devono solamente essere adottate, ma anche e soprattutto applicate con forza contro i criminali.
Un plauso va alle Autorità italiane per l'ampio uso degli strumenti giuridici previsti dalla Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale (Untoc). Questi strumenti hanno incluso tecniche investigative speciali, protezione dei testimoni e una forte cooperazione internazionale per scoprire e interrompere i flussi finanziari illeciti.

Inoltre, la rapida conclusione di un processo penale complicato è stato raggiunta anche nel rispetto dei più elevati standard di equità processuale. Anche questo deve essere sottolineato e lodato. Trovo anche particolarmente opportuno che questa decisione sia venuta da un tribunale penale di Palermo, che è la città natale della "Untoc".
Sono convinto 
- ha concluso Fedotov nel suo encomio - che, se vogliamo contrastare con successo il traffico di migranti, vi è un urgente bisogno di una maggiore cooperazione tra i paesi per catturare i criminali, così come di un maggiore impegno per consegnarli alla giustizia».

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