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Cronaca

Avvocati in difficoltà per il Coronavirus, il presidente del tribunale ai giudici: "Liquidate le parcelle dello Stato"

Pietro Maria Falcone scrive ai magistrati dell'ufficio e ai vertici della cancelleria: "Non va trascurata la loro situazione di disagio"

L'emergenza Coronavirus mette in crisi tutti, compresi gli studi legali dell'Agrigentino. Udienze quasi azzerate, nuovi procedimenti a singhiozzo e ricezione dei clienti bloccata da un mese. Per molti professionisti della giustizia, considerato che il blocco durerà almeno un altro mese, sono tempi durissimi. 

Il presidente del tribunale di Agrigento, Pietro Maria Falcone, sollecitato dal commissario dell'Ordine degli avvocati Silvio Miceli e dalla camera penale, prende carta e penna e scrive ai giudici e ai vertici della cancelleria per invitarli a liquidare le parcelle del cosiddetto "patrocinio a spese dello Stato". In sostanza i clienti che non possono permettersi, in base al reddito, di pagare il proprio difensore, possono chiedere allo Stato di pagare le proprie spese legali.

La procedura, particolarmente articolata e ultimata con tempi sempre particolarmente lunghi, se accelerata, potrebbe dare un pò di ossigeno a numerosi studi legali agrigentini, che attendono ancora liquidazioni degli anni precedenti, e che rischiano seriamente di chiudere se non si dovesse riprendere presto a pieno regime.

"Nell’ambito dei problemi collegati all'emergenza epidemiologica in atto non può essere trascurata la situazione di difficoltà in cui versano gli avvocati - scrive Falcone -, per l’improvvisa contrazione dell'attività professionale derivante dal fermo quasi totale dell'attività giudiziaria. Ritengo che un segnale concreto di vicinanza nei confronti di una categoria che collabora con noi per offrire la migliore risposta alla domanda di giustizia proveniente dal circondario possa essere costituita da una celere definizione dell'arretrato relativo alla liquidazione dei compensi in favore degli avvocati".

Il presidente del tribunale aggiunge: "Il dirigente amministrativo, come indicato nel programma annuale 2020 tra gli obiettivi prioritari dell’ufficio, ha già provveduto a dare disposizioni affinchè il personale preposto all’ufficio spese di giustizia e all’ufficio del funzionario delegato, anche attraverso l’uso dello smart working, prosegua più celermente nelle attività di smaltimento dell’arretrato".

Falcone si dice "certo che la prosecuzione di un percorso di attiva collaborazione sia assolutamente indispensabile in questo momento per affrontare le contingenti difficoltà".

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