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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Giro di cocaina nella Agrigento bene", l'inchiesta si allarga

Il pubblico ministero Alessandra Russo iscrive altre quattro persone sul registro degli indagati, disposta consulenza tecnica sui cellulari

L’inchiesta sul presunto giro di cocaina nella “Agrigento bene”, che il 9 marzo scorso ha fatto scattare tre arresti, si allarga. Il pubblico ministero Alessandra Russo ha iscritto altre quattro persone nel registro degli indagati e ha disposto una consulenza tecnica su alcuni telefoni cellulari sequestrati “ai fini di verificare contatti, sms, chiamate ed estrapolare dati e documenti utili alle indagini”. Il magistrato titolare dell’inchiesta, in particolare, ha riunito alcune indagini ritenendo che vi potesse essere un collegamento.

Blitz dei carabinieri: tre arresti per droga

L’operazione principale ha portato al sequestro di dieci grammi di cocaina, cinquanta di marijuana e oltre centoventi di hashish. In tre sono stati arrestati. Si tratta dell’operaio Calogero Bellaccomo, 32 anni, del ristoratore Simone Modica, 42 anni, titolare di una delle più note trattorie della città e di Alessandro Pinzarrone, 34 anni, gestore di un bar del centro. Il gip Alessandra Vella, al termine dell’interrogatorio, aveva convalidato l’arresto applicando solo a Pinzarrone, la cui posizione è apparsa la più delicata, la misura cautelare dell’obbligo di dimora ad Agrigento. Per gli altri due indagati, pur essendo confermato il provvedimento dei carabinieri, non è stata applicata alcuna misura. Adesso, nel registro degli indagati, sono finiti anche i palermitani Nicola Algozino, 35 anni; Vito Valenti, 43 anni; Rosaria Noto, 41 anni e l’empedoclino Pietro Fratacci, 29 anni. 

L’operazione dei carabinieri è partita dall’abitazione di Modica. È lì che i militari vanno a “botta sicura” convinti, sulla base di una precedente attività investigativa, che avrebbero trovato della droga. La droga era nascosta nella camera da letto. L’operazione continua per tutta la notte, con perquisizioni anche nelle altre abitazioni.

A occuparsi dell’inchiesta, dopo l’unificazione con altri fascicoli, è il magistrato Alessandra Russo che ha disposto la consulenza sui telefoni che sarà eseguita da Antonino D’Amico. L’incarico sarà conferito l’8 maggio. Gli indagati, difesi fra gli altri dagli avvocati Salvatore Pennica, Arnaldo Faro, Davide Cortese, Giuseppe Giglione e Daniele Re, potranno nominare un proprio consulente di parte per le operazioni tecniche. 

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